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Forza del Sud, si consuma la rottura. La scelta di Ciancimino: “Meglio Ingroia di Grasso”

PALERMO, 16 GENNAIO 2013 – Se nel resto del Paese i candidati continuano a dettare dichiarazioni di fuoco (Monti: “Italia senza premier per troppo tempo”) in Sicilia le minacce al Governatore costringono tutti ad abbassare per un giorno i toni. Ma in Assemblea si consuma un altro atto del duello fra Miccichè e i suoi avversari interni. Il deputato regionale Riccardo Savona ha aderito al Gruppo misto dell’Ars, abbandonando il gruppo parlamentare di Grande Sud.

A comunicarlo il presidente Giovanni Ardizzone ad apertura dei lavori. Questione di giorni e il passo dovrebbe essere compiuto anche da Edy Tamajo e Michele Cimino che sembrerebbero veleggiare verso il centrosinistra, magari nelle liste Tabacci come si vocifera per la gentile consorte di Savona, Cristina Bertazzo.

 

Intanto stamattina Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato le sue liste per Camera e Senato in Sicilia, presenti Laura Boldrini, capolista nelle due liste della Camera, Francesco Forgione capolista al Senato ed Erasmo Palazzotto, candidato alla Camera. “Le liste di Sel rappresentano l’idea di cambiamento che vorremmo per l’Italia e per la Sicilia, lo dimostrano i criteri di scelta dei candidati della nostra lista – ha spiegato la Boldrini -. Il 40 per cento dei candidati alla Camera ha meno di quarant’anni, ed è in posizione eleggibile oltre il 55 per cento di donne”. Duro ed ironico Francesco Forgione, che a proposito del collegamento stabile fra Scilla e Cariddi dichiara: “Sono l’unico ponte ecocompatibile sullo Stretto di Messina, essendo calabrese. La Sicilia non esce dalla sua marginalità se non cambia l’Italia e se non cambiano le politiche segnate da un’egemonia culturale che ha cancellato la questione meridionale. Devono cambiare le politiche per il Mezzogiorno. Perché della frana di Messina e del dissesto idrogeologico in Sicilia si parla solo quando ci sono i morti? Invece si parla di migliaia di precari forestali”.

 

Su Radio 24, intervistato da “La Zanzara”, Massimo Ciancimino compie la sua scelta di campo: “Tra Grasso e Ingroia voterei Ingroia”. E sull’ex procuratore nazionale antimafia va giù durissimo: “Grasso è una persona che non stimo, credo che la cosa sia reciproca. Grande magistrato? No, i grandi magistrati antimafia sono tutti morti”. “Grasso non mi ha fatto nulla – dice ancora Ciancimino – è quello che non ha fatto che mi dà fastidio. Nessuno ha cercato il tesoro di mio padre fino a quando è morto, per 10 anni c’è stata una magistratura molto silente. E la procura era sotto la reggenza di Grasso”. “E poi – conclude – grazie ad una legge ad personam è diventato procuratore nazionale antimafia. Una legge fatta da Berlusconi per ostacolare Giancarlo Caselli che aveva più titoli ed esperienza”.

 

In serata l’ormai consueta stilettata di Leoluca Orlando a Berlusconi: “È ridicolo perchè sono mesi che non può più neanche mettere il naso fuori dall’Italia e si permette di criticare le massime istituzioni del Vecchio continente nella persona del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz”. E poi l’immancabile riferimento al bunga-bunga: “L’unico a non essere stimato in Europa e nel consesso internazionale è colui che, invece di presenziare a importanti impegni istituzionali ed internazionali, organizzava serate divertenti”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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