PALERMO, 14 GENNAIO 2013 – La salvezza passa dal Barbera, anche Lo Monaco, dopo la sconfitta di Napoli, la pensa così. Sarà febbraio il mese decisivo per capire se il Palermo potrà lottare per la permanenza in serie A. Gli scontri diretti, quasi tutti da giocare all’ombra di monte Pellegrino, possono far risalire la china ai rosanero.
Dopo la partita in casa con la Lazio e la trasferta a Cagliari, nel secondo mese dell’anno i rosanero avranno il fattore campo dalla loro parte: le gare in casa con l’Atalanta e il Pescara, poi l’intermezzo a Verona contro il Chievo, per terminare con la sfida al Barbera contro il Genoa. Tutti scontri diretti attraverso i quali bisognerà trovare i punti per riemergere.
Oggi i dati sono impietosi: peggiore attacco del campionato, una delle peggiori difese, una striscia negativa nelle ultime sei giornate nelle quali oltre alle 5 sconfitte c’è un saldo passivo di reti preoccupante, con 11 gol subiti e solo due realizzati. Addirittura gli ultimi gol segnati al Barbera risalgono al derby del 24 novembre mentre nelle altre due partite di fine andata il Palermo è rimasto a secco. E da questo punto di vista non è andata meglio in trasferta: a segno Ilicic a Udine e Budan a Parma.
Il dato allarmante è quindi la crisi dell’attacco aggravata dalla penuria di marcatori: dei 16 gol realizzati, ben 13 arrivano dagli attaccanti (5 Miccoli, 4 Ilicic, 2 Dybala, 1 a testa Brienza e Budan) gli altri dal centrocampo (1 Rios e 2 Giorgi).
Altri numeri sconfortanti si evincono dal crollo degli ultimi minuti. Sono 10 i punti gettati via nei 15 minuti finali (2 contro il Cagliari, 1 a Bergamo e a Pescara, altri 2 nella partita con il Milan, 1 contro l’Inter, 2 a Udine e 1 a Parma), addirittura 8 negli ultimi 5. Inoltre, 8 reti sulle 32 totali sono arrivate a pochi istanti dal triplice fischio. Cifre che confermano la necessità di continuare a intervenire sul mercato, per conquistare i 25 punti necessari al raggiungimento della salvezza.