PALERMO, 11 GENNAIO 2013 – Il commissario straordinario del Teatro Massimo, Fabio Carapezza Guttuso, ha presentato oggi la stagione 2013 dei concerti commentando, un po’ a denti stretti e con molto “savoir-fair”, il suo primo mese di insediamento, presentandosi ai giornalisti dopo una riunione con i sindacati. Internazionalizzazione, apertura, trasparenza, armonia, questi i temi che sono alla base del suo lavoro.
Carapezza Guttuso arriva alla sala rossa rilassato e puntuale. Indice che la riunione con i sindacati è andata bene. Forse anche meglio del previsto. “Ho ricevuto segnali molto positivi – ha commentato – e li ringrazio per la fiducia che mi stanno concedendo”.
Il commissario presenta la stagione sinfonico-corale 2013 del Teatro Massimo in cui largo spazio è dato ai festeggiamenti per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, con tre appuntamenti. Una prima assoluta sarà un progetto del musicista palermitano Marco Betta che sta lavorando alla realizzazione di un concerto per il coro di voci bianchi in partnership con la Francia, in scena a maggio. La campagna abbonamenti parte domani e ai giornalisti chiede un po’ di pubblicità. “Per quella non abbiamo soldi – dichiara – stiamo pensando di trasformarci in uomini-sandwich in giro per la città”.
Ma i progetti di Carapezza si muovono oltre il palcoscenico. Il prefetto si presenta innanzitutto come un’archivista, ribadendo il lavoro fatto a Bagheria con la nascita del museo dedicato a Guttuso e offrendo la sua competenza per ridare alla città i tesori nascosti del Teatro. “La stagione operistica si aprirà fra una settimana con lo spettacolo Das Rheindolg di Wagner. In quell’occasione sarà allestita una mostra con i bozzetti del compositore tedesco e sarà esposta anche la sua spinetta (strumento a tastiera, ndr) che abbiamo fatto restaurare e speriamo anche di far ascoltare”.
La volontà è quella di far diventare il Teatro una “casa di vetro”. Uno spazio aperto riconsegnato alla città, “dove le persone potranno assistere – dice Carapezza – ai nostri progetti, ai nostri progressi ma anche ai nostri default”. Non ha la bacchetta magica, precisa il commissario, ma sicuramente è capace di affrontare le emergenze. “Il prefetto solitamente ha il compito di mettere armonia nelle situazione di criticità – commenta -. La stessa cosa sto facendo qui in Teatro: sto chiedendo di lavorare tutti insieme, con le eccellenze presenti, in assoluta serenità, dialogando anche con le istituzioni. Stiamo pensando di lavorare a un calendario comune con l’assessore Giambrone, che su questo punto è molto attento e sensibile, e speriamo di ritornare al Teatro di Verdura con la lirica e l’operetta. Ho anche incontrato Battiato, un uomo di grande cultura che mi ha manifestato totale apertura e collaborazione”.
Dichiara di avere le spalle larghe il commissario ed è aperto al confronto, ma su chi è venuto prima di lui non dà giudizi, anche perché spera di avere clemenza da parte di chi verrà dopo. “Chiamiamola cautela – commenta -. Non giudico cosa è stato fatto prima di me. Adesso ho scelto persone che ritengo di fiducia per controllare anche la parte finanziaria, visto che poi sarò io a firmare tutte le carte”. I primi nomi scelti da Carapezza sono quelli di Eytan Pessen, attualmente direttore artistico della Semperoper di Dresda, e del regista Lorenzo Amato.
In cantiere c’è la definizione di un progetto con il quale accedere ai finanziamenti europei e, nonostante l’enorme momento di difficoltà, il Comune è riuscito a destinare al Teatro un milione di euro.
“Il mio lavoro sarà quello di vendere all’estero i programmi, esattamente come faccio con le mostre che tra l’altro sono meno appetibili” dichiara Carapezza. “Le nostre eccellenze e i nostri laboratori dovranno essere impegnati continuamente per lavorare non solo per il teatro ma soprattutto per l’esterno, tramite commissioni”.
Particolare attenzione è riservata ai giovani a cui è dedicato il turno di abbonamenti S2 che quest’anno si arricchisce di un nuovo appuntamento arrivando a sei, per offrire una proposta culturale più ampia e variegata.