De Nicola confermato all’Asp di Trapani: “Giusti i criteri di nomina se la P di politica è maiuscola”

di Redazione

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De Nicola confermato all’Asp di Trapani: “Giusti i criteri di nomina se la P di politica è maiuscola”

| giovedì 10 Gennaio 2013 - 13:39

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PALERMO, 10 GENNAIO 2013 – “Non ero sicuro della riconferma ma avevo i requisiti per sperare concretamente nel rinnovo dell’incarico. E, per essere chiaro, i requisiti di cui parlo fanno riferimento alla valutazione a cui siamo sottoposti ogni anno da una struttura esterna, l’Agenzia Agenas, che prende in esame l’attività espletata in relazione agli obiettivi prefissati. Io dal 2009, anno della mia nomina, ho raggiunto tutti gli obiettivi, primo fra tutti l’equilibrio economico finanziario. Ecco perché ritenevo lecita la speranza”.

A parlare è Fabrizio De Nicola, appena riconfermato Commissario all’Asp di Trapani nonostante alcune notizie della vigilia lo indicassero a forte rischio. “Chi ha messo in giro quelle voci – precisa De Nicola – ha preso una cantonata. Non credo di essere mai stato in bilico, il criterio delle nomine è stato oggettivo. Per me si tratta di un riconoscimento importante, una soddisfazione personale che, nel mondo della professione, è fondamentale. Non ho difficoltà ad ammettere di essere grato a chi mi ha manifestato la sua fiducia sia a livello nazionale che di istituzioni regionali”.

Condivide, quindi, il criterio di nomina politica.

“Io credo opportuno, anzi necessario, che la politica fornisca l’indirizzo, il coordinamento e il controllo al settore operativo della vita pubblica. Meglio specificare, però, che la p di politica deve essere sempre maiuscola… E questo ragionamento vale in ogni settore, non solo nella sanità. Lavorare nell’alveo di obiettivi da raggiungere è la migliore garanzia per tutti, ho sempre ritenuto un incentivo fondamentale – e non un limite – sapere quale deve essere il percorso da fare”.
Deduco che ritiene equilibrate le nomine del Governo regionale? “Guardando i nomi sembrerebbe che i non confermati non avessero superato l’esame dell’Agenas”.

 

Ad eccezione di Cirignotta, se non ricordo male: giudizio negativo ma riconfermato alla guida dell’ Asp Palermo. In questo caso quale potrebbe essere stato il criterio?
“Ricorda bene, ma non saprei dirle”.

È cambiata davvero la sanità in Sicilia in questi ultimi 4 anni?
“Su ciò non credo si possano avere dubbi. Si è fatto molto anche se questo non significa che non si possa operare ancora meglio”.

In quale direzione?

“Penso innanzitutto che sia essenziale una maggiore umanizzazione del servizio. E c’è la possibilità, nonostante la spending review con la quale dobbiamo confrontarci giorno per giorno, di usare le leve giuste per erogare prestazioni di buon livello con una spesa più contenuta. Guardi, per esempio, posso citarle ciò che abbiamo fatto a Trapani. Una distribuzione più razionale dei farmaci, la riduzione dei tempi di pagamento alle aziende fornitrici con il conseguente risparmio di costi aggiuntivi derivati da decreti ingiuntivi e spese legali, la minore spesa determinata dal ricorso ai bandi e l’abbandono dell’affidamento diretto: sono tutti provvedimenti che hanno fatto bene alla cassa senza intaccare la qualità del servizio. Senza parlare della riduzione dei tempi di lista d’attesa attraverso il ricorso al centro unico di prenotazione. Oggi dal nostro Cup è possibile prenotare una prestazione in qualsiasi luogo della provincia. La sanità pubblica è un settore complesso ma, nonostante difficoltà e resistenze, di progressi ne sono stati fatti in maniera evidente”.

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