PALERMO, 6 GENNAIO 2013 – Cade ancora il Palermo proprio quando sembrava essere riuscito a trovare un punto strameritato. Perde per una prodezza di Amauri praticamente nell’ultima azione della partita. Un segnale devastante perché ancora una volta ottiene zero punti a fronte di una prestazione pari se non superiore a quella degli avversari.
Come spesso in questa stagione, il primo tempo del Palermo è di buon livello. Funziona il pressing guidato da Barreto e il presidio delle fasce laterali è impeccabile. Questa azione congiunta non ha mai permesso al Parma di innescare Biabyani e Sansone e ha privato Belfodil di rifornimenti negli ultimi 25 metri.
Il possesso palla imposto da Gasperini ha, inoltre, sfiancato il centrocampo emiliano che ha pagato l’inferiorità numerica accentuata dalla generosità di Brienza sempre presente nel dare sostegno a Sanseverino.
Ilicic ha confermato di essere diventato l’uomo guida in ogni senso: abile nell’eludere la morsa difensiva di Donadoni facendosi sempre trovare pronto sulla trequarti, essenziale nelle giocate, perentorio nelle conclusioni. Solo due spettacolari parata di Mirante gli hanno negato quel gol che avrebbe meritato. Gol che ha fallito Brienza su un preciso assist di Sanseverino e delizioso velo di Dybala: la conclusione di piatto destro ha solo sfiorato il palo.
Nonostante la netta superiorità, anche questa volta minimo il raccolto. Anzi qualche brivido di troppo per le solite distrazioni di una difesa che, nonostante le buone prove individuali di Aronica e Garcia, ha lasciato un paio di palle gol non sfruttate dal Parma.
Se Gasperini cercava risposte dal punto di vista caratteriale da Sanseverino può dirsi soddisfatto perché il giovanotto ha rispettato le consegne smorzando le velleità emiliane sulla fascia destra e proponendosi con buona puntualità per tutto il primo tempo.
Ma come spesso accade nel secondo tempo, calato il pressing il Palermo ha lasciato l’iniziativa agli avversari subendo il gol su palla inattiva che sottolinea le responsabilità di Von Bergen e Kurtic, quest’ultimo beffato dall’incursione di Belfodil.
Lo svantaggio ha mutato la fisionomia tattica della partita, costringendo il Palermo a snaturarsi cercando soluzioni in verticale senza avere uomini offensivi capaci di creare opportunità.
Ovvio il ricorso a soluzioni alternative prima con Anselmo per aumentare la qualità del centrocampo, poi con Budan e Malele – altro debuttante – per irrobustire la prima linea. E proprio Budan, prossimo a lasciare Palermo, alla prima occasione ha fatto centro impattando di testa il preciso cross di Morganella.
Una prodezza che premia la serietà e la costanza di un giocatore che combatte da una vita la sua battaglia contro la malasorte. Poi Brienza fallisce il colpo del ko consegnando ad Amauri l’opportunità di decidere la partita. E da domani, con 15 punti in classifica e il morale sotto terra, bisognerà fare in fretta per consegnare a Gasperini una squadra in grado di conquistare quei 25 punti necessari per agguantare la quota salvezza.
