PALERMO, 12 DICEMBRE – 12/12/12. Ore 11:28. Il Papa lancia il suo primo messaggio via etere, attraverso Twitter. E noi che lavoriamo nella rete, non potevamo ignorare questo nuovo arrivo.
Gioca d’anticipo Benedetto XVI. Il suo messaggio era previsto per le 12, in perfetto accordo con l’ultimo palindromo del secolo, ma è apparso qualche minuto prima.
A conclusione dell’udienza generale nell’aula Paolo VI, il Pontefice ha digitato il suo primo messaggio utilizzando un tablet. Il testo è stato proiettato su un maxi-schermo dell’aula delle udienze tra gli applausi dei fedeli presenti. In pochi minuti il messaggio ha ricevuto diecimila condivisioni (retweet) sul social network.
Qualcuno si aspettava di più; altri hanno già sottolineato che il messaggio è stato diffuso inizialmente sull’account principale “@pontifex” in inglese, e successivamente nelle varie lingue, italiano compreso; altri si chiedono chi scriverà gli altri messaggi di 140 caratteri. Noi, in ogni caso, abbiamo dato il nostro benvenuto.
Una cosa è certa. La teoria dei gradi di separazione è del tutto superata.
Benedetto XVI
