PALERMO, 31 DICEMBRE – Dalle primarie esce un vincitore inatteso, anzi… tre. Una donna, una giovane, un sindaco. È la ventottenne Magda Culotta, sindaco di Pollina che sembra avere le idee chiare sul perché della sua affermazione.
“I cittadini premiano chi dimostra con i fatti di essere vicino alle loro esigenze, ai loro problemi. E noi amministratori locali siamo sicuramente in prima linea. Rappresentiamo il volto della politica presente fra la gente, che ascolta gli elettori. La mia affermazione è anche un altro segnale della voglia di cambiamento che viene dai cittadini, la volontà di puntare sui giovani, su volti nuovi, dando il giusto spazio alle donne”.
Eletta sull’onda del renzismo?
“Io ho sostenuto fermamente Bersani alle primarie, convinta che il nostro segretario rappresenta una garanzia per il centrosinistra e per il Paese. E queste primarie dimostrano che anche con Bersani i giovani possono avere il loro spazio”.
Facciamo un passo avanti. Se arriverà in Parlamento cosa ha intenzione di fare per la sua terra ma anche per il nostro Paese.
“Siamo in un momento nel quale va ripensato l’intero sistema. La politica, l’economia, i partiti. Le nuove generazioni possono avere in questo un ruolo fondamentale. Solo noi giovani possiamo cambiare il Paese”.
E come Sindaco, cosa chiede al prossimo parlamento?
“Di porre un freno alle politiche che in questi anni hanno letteralmente massacrato gli Enti Locali. Basti pensare al patto di stabilità che ha strangolato i piccoli Comuni, alla gestione di acqua e rifiuti. I Comuni sono il primo baluardo dello Stato, distruggendoli si fa rischiare l’intero sistema”.
E sembra proprio che i cittadini, dovendo selezionare la nuova classe dirigente, premino soprattutto gli amministratori locali.
“La mia esperienza mi ha insegnato che facendo il sindaco ci si forma a 360 gradi. Giornalmente siamo in contatto con i cittadini, le loro richieste, le tante emergenze. Si impara ad ascoltare e soprattutto a dare risposte. Risposte vere, concrete e sincere. Gli altri sono più lontani dal territorio”.
Insomma, voi sindaci sapete ascoltare.
“Mi permetta di dire che questa è una dote che mi è riconosciuta non solo per il mio ruolo”.
