PALERMO, 29 DICEMBRE – Un bilancio credibile, trasparente, sostanzialmente in equilibrio. Il documento finanziario provvisorio, approvato dalla giunta Crocetta, prevede tagli per un miliardo di euro “cercando di mantenere inalterate la spesa sociale e di mantenere l’impegno per i cofinanziamenti europei,” spiega l’assessore all’Economia, Luca Bianchi. “Presentiamo un bilancio sostanzialmente in equilibrio per il 2013 ed escludiamo qualunque rischio default”, aggiunge Bianchi.
“Non è più mamma regione che paga, sono finiti i tempi – dice il Presidente Crocetta – . Per la prima volta non si spende di più di quanto entra. Non mi pare che stiamo chiedendo sacrifici ai siciliani, che riceveranno solo benefici. Manteniamo la solidarietà nei confronti dei precari ai quali non riduciamo le ore di lavoro. Si comincia ad innescare un procedimento produttivo che elimina sprechi e non impone nuovi balzelli.Il vero sacrificio ai siciliani lo hanno fatto fare quelli che hanno speso più di quanto entrava, impoverendo l’economia, riducendola ai minimi termini. Una linea che porta al disastro della Sicilia”.
In arrivo 40 milioni di euro per salvare il Comune di Messina dal default: “Salvare i comuni – ha spiegato Crocetta – vuol dire salvare la Regione. La Regione ha invertito la rotta”.
Soppressa la tabella H, attraverso cui venivano finanziate con contributi a pioggia associazioni ed iniziative. “Alla voce di bilancio tabella H abbiamo messo zero. Questo non significa che non finanzieremo più nessun Ente ma lo faremo secondo indicazioni fissate dal Governo. Quel che farà il Parlamento – ha aggiunto – non so, noi abbiamo messo zero in voce di bilancio, i fondi per le attività culturali saranno amministrati dai Dipartimenti”.
Sforbiciata anche su partecipate . “Eliminiamo società inutili e consigli di amministrazione superflui” ha detto Crocetta. Nell’esercizio provvisorio approvato dalla Giunta regionale sono previste anche riduzioni delle pensioni di reversibilità e divieti di cumulo per i pensionati della Regione siciliana.
Contributo di solidarietà è il nuovo criterio di pagamento del ticket ospedaliero. In pratica, per i redditi pari o superiori a 50 mila euro lordi è previsto un ticket giornaliero sul ricovero di 10 euro, per quelli superiori a 100 mila di 25 euro, con un massimo rispettivamente di 70 e 175 euro. Dopo i primi sette giorni, l’importo sarà dimezzato per gli eventuali e ulteriori sette giorni. Mentre, in caso di prolungamento della degenza il paziente non pagherà piu nulla. “Ad uno che guadagna centomila euro l’anno e in occasione di un ricovero ospedaliero paga 30 euro di ticket non credo di sconvolgergli la vita”, ha commentato Crocetta. “Siamo i primi in Italia – ha aggiunto – a introdurre un principio di progressività in base al reddito rispetto ai servizi erogati”.
Tra le misure introdotte dal governo regionale c’è anche un ticket di 1 euro per le ricette mediche, fermo restando le fasce di esenzione. I ticket, complessivamente, sia quelli sui ricoveri che quelli sulle ricette, consentiranno alla Regione di incassare circa 23 milioni di euro all’anno.
Di rinunce e tagli parla ancora l’assessore Bianchi: “Noi chiediamo un sacrificio a tutti i cittadini della Sicilia e a maggior ragione li dobbiamo chiedere a tutti i gruppi parlamentari. Non si possono più tollerare alcuni modi di fare consolidati in questa regione “. “Non abbiamo toccato i fondi dell’Ars – pecisa il presidente Crocetta – per il
semplice motivo che questo avrebbe aperto un conflitto istituzionale. Confidiamo nel fatto che il presidente dell’Assemblea, Ardizzone, ha annunciato nelle proprie dichiarazioni programmatiche che avrebbe rivisto i fondi e che questo venga fatto in aula”.
Crocetta parla anche dell’esercizio provvisorio: “Chi lo dice che l’esercizio provvisorio debba durare quattro mesi? Mica saranno quattro mesi. Sono prudenziali quattro mesi, anche se storicamente non è mai accaduto che fossero meno. È giusto – ha proseguito Crocetta – portare in Parlamento un bilancio definitivo da approvare in un giorno? C’è sembrato scorretto nei confronti del Parlamento al quale vogliamo dare almeno quindici giorni di discussione sul bilancio”.