PALERMO, 28 DICEMBRE – Beni per 50 milioni di euro sequestrati e altri per 600 milioni di euro confiscati, duecento imprese sottoposte a serrate indagini, operazioni di riciclaggio per 2 milioni di euro scoperte. È il bilancio di fine anno della Dia di Palermo, risultati conseguiti in sinergia con la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano, diretta dal procuratore Francesco Messineo, e con le autorità giudiziarie di Agrigento e Trapani.
Nel 2012 la Dia di Palermo ha sequestrato beni riconducibili a Cosa nostra per un valore di oltre 50 milioni di euro, confiscandone altri per un valore superiore ai 600
milioni di euro. Significativi i sequestri operati nei confronti di parenti del boss latitante Matteo Messina Denaro.
Passate al setaccio le posizioni di circa duecento imprese, impegnate nell’esecuzione di appalti pubblici, e monitorate numerose operazioni finanziarie a rischio di riciclaggio, alcune delle quali sfociate in sequestri di disponibilità bancarie per un valore di circa 2 milioni di euro.
Tra le indagini, concluse con successo, quella che ha consentito di individuare, a distanza di oltre 30 anni, gli autori dell’omicidio di Calogero Di Bona, maresciallo degli agenti di custodia in servizio presso il carcere Ucciardone, avvenuto nel 1979, e per decenni rimasto insoluto.