PALERMO, 27 DICEMBRE – I Maya ci hanno (quasi) preso solo sul Palermo: il 2012 è stato veramente un anno da fine del mondo. E oggi tocca a Lo Monaco rimediare alle malefatte degli ultimi 24 mesi. Perché una cosa è chiara, Zamparini ha smesso di crederci un minuto dopo la fine della finale di Coppa contro l’Inter. Il problema non è stato vendere Pastore e compagnia bella (Sirigu, Cassani, Bovo, Balzaretti, Nocerino, Pinilla i più rappresentativi), scelta per alcuni versi condivisibile se non necessaria, ma chi è stato acquistato (Barreto il migliore e questo basta per capire la differenza).
Come nell’anno della promozione – arrivarono Grosso, Biava i due Filippini e Jeda- a gennaio si dovrà mettere mano al portafogli e sperare nella buona sorte. Sei (o sette se si includerà anche un portiere) i rinforzi promessi a Gasperini, innesti in ogni reparto, caccia alla qualità che manca e che oggi costerà ben di più che sei mesi fa. E questo è uno dei motivi che spingono a pensare che Zamparini sia sempre più distante e meno coinvolto. Prima gennaio era il mese della semina e delle scommesse sui giovani, oggi del raccolto e dell’usato sicuro. Prima Cavani, oggi Aronica.
L’innesto dell’ex napoletano è funzionale e opportuno, in difesa solo Munoz convince per adattabilità al modulo e prestazioni individuali. Come facilmente prevedibile oggi tutti gli attacchi avversari insistono nella zona coperta da Donati con l’effetto di capitalizzarne la mancanza di attitudine al ruolo e vanificarne la presenza in fase di rilancio. Ammesso che Gasperini insista con il modulo a tre, non sarebbe il caso di cercare un altro centrale con più spiccate caratteristiche difensive oltre gli esterni di cui tanto si parla?
E questo non è l’unico interrogativo che precede l’avvio delle operazioni di mercato. Lo Monaco è un esperto del mercato argentino, ma non abbiamo memoria di alcun sudamericano – neanche Batistuta o lo stesso Pastore – che non abbia avuto bisogno di un cospicuo periodo di ambientamento. E da gennaio alla fine del campionato ci sono circa 4 mesi…
La sensazione è che Lo Monaco agisca in regime “misto” e dei sei acquisti preventivati almeno tre saranno provenienti dal campionato. Di tutti i nomi in circolazione, l’unico che sembra con un piede a Palermo è Pizarro (Lanus), centrocampista buono in entrambe le fasi e adattabile a più moduli. Per l’attacco molto è legato alla vicenda Immobile. La prodezza dell’attaccante contro l’Inter e le bizze di Borriello posso aver convinto Preziosi a non farlo più partire. La sensazione è che l’affare sia ancora possibile e che l’attuale fase di stasi sia parte della tela tessuta da Foschi, ds ligure, per alzare le pretese sia con il Palermo che con la Juve proprietaria dell’altra metà di Immobile.
Intanto Bertolo è dato sulla rotta del Messico: tre anni di contratto con il Cruz Azul, mentre Aronica è già a Palermo e sarà in campo il 6 gennaio contro il Parma. Per le altre operazioni apertura ufficiale il 3 gennaio e chiusura il 31. Delle prossime 20 partite ben 4 saranno a gennaio – e 3 di queste in trasferta (Parma, ultima d’andata, Napoli e Cagliari con l’intermezzo interno con la Lazio) – e 16 ne mancheranno alla fine dalla conclusione della sessione invernale di mercato. Un buon motivo per fare presto. E senza badare a spese perché, come Lo Monaco sa bene, l’unico vero capitale del Palermo è la serie A.