PALERMO, 17 DICEMBRE – Peggio di una sconfitta, più duro di una disfatta. Perdere come Cenerentola in un solo attimo la visione di un sogno che si stava realizzando. Il rintocco di mezzanotte ha riportato il Palermo alla dura realtà di questa stagione in cui i limiti complessivi – tecnici e caratteriali- si mischiano con una non comune quota di sfiga. La vittoria ad Udine non avrebbe cambiato il destino di questo campionato ma il morale, questo sì, più che la classifica ne avrebbe tratto giovamento.
Senza volere esagerare sono almeno 6 i punti persi negli ultimi minuti (Cagliari, Pescara, Atalanta e appunto Udinese le beneficiarie) dato che conferma due limiti non sottovalutabili per una squadra che il traguardo salvezza potrà ( ? ) festeggiarlo solo all’ultimo minuto dell’ultima partita: la testa non sopporta eccessi di pressione, il fisico non regge la fatica oltre i 75 / 80 minuti.
Perdere aiuta a perdere, un aspetto psicologico curabile soltanto con un’impresa, solo sfiorata con Milan e Inter, letteralmente divorata sabato scorso. Il dispendio fisico è l’unica arma di Gasperini per ottenere il massimo da una squadra tatticamente inattaccabile ma tecnicamente carente assai.
Il mercato è ormai vicino, l’obbiettivo dichiarato di non perdere le tracce della zona salvezza prima del girone di ritorno è perfettamente alla portata ma bisognerà fare punti contro Fiorentina e Parma, oggi certamente più quotate dell’Udinese. E di questo il Palermo deve esserne consapevole per non farsi trarre in inganno dalla positiva prestazione di Udine. Lo Monaco sembra pronto a consegnare a Gasperini un altro Palermo: 6 nuovi innesti per non perdere la serie A, l’unico insostituibile bene che possiede il Palermo.
Ultima notazione, irrilevante dal punto di vista pratico, fondamentale per il pubblico televisivo: non ne possiamo più di Causio. Come se non bastasse l’aspetto cabalistico (che non è superstizioso nel calcio…) e le ripetute delusioni patite con il campione del mondo in cabina tv, è irritante il commento tecnico e inappropriata l’analisi della partita, scarsa la conoscenza della squadra che commenta. Neanche diverse moviolate lo hanno convinto del rigore su Ilicic. Il massimo è stato un “forse ci poteva stare”. Forse? Ma cosa volevi la confessione giurata di Danilo? A noi palermitani già ci girano perché altro che un gioco, la partita è una sofferenza, sopportarci pure Causio è davvero troppo. E poi si chiama Ilicic non Ilic. A Udine non ce lo toglierà mai nessuno, è casa sua, è un commentatore low cost. Cosa dobbiamo fare per essere esentati dalla sua futura presenza , una petizione?