PALERMO,15 DICEMBRE – Un’aria di impresa avvolge la vigilia del Palermo. Bisogna solo identificare il confine tra presunzione e ottimismo, attendere cioè il responso del campo per capire se sogni e speranze si sono trasformati in realtà. Il dato positivo è che la doppia sconfitta con Inter e Juve non ha lasciato tracce evidenti sul morale.
Gasperini sembra intenzionato a giocarsi la carta Dybala all’interno dello schema tattico di sempre. La probabile rinuncia a Brienza e l’inserimento di un uomo più offensivo è anche frutto della buona predisposizione di Ilicic ad allungare il suo raggio d’azione garantendo al centrocampo anche un equilibrio numerico.
Con l’Udinese sarà una questione di ritmi, possesso palla, velocità nelle ripartenze. A cadenze lente la preponderanza atletica dei loro esterni e la superiorità numerica a centrocampo potrebbero risultare determinanti. Fondamentale, come sempre, il compito di Barreto e Kurtic, indispensabile affidarsi a Miccoli ancora a secco quest’anno in trasferta. Chissà se la sfida a distanza con Di Natale, suo quasi gemello morfologico, non lo stimoli al punto di rivelarsi vincente anche lontano dal Barbera.