PALERMO, 4 DICEMBRE – Tutto inizia dall’allarme di genitori e insegnanti preoccupati per i diversi episodi di spaccio di stupefacenti che si erano verificati vicino ad alcune scuole del comprensorio bagherese. E si è concluso alle prime ore del mattino con l’operazione antidroga dei carabinieri della compagnia di Bagheria denominata “Pusher”- epilogo di un’attività investigativa iniziata nel 2011 – che ha portato all’esecuzione di sei provvedimenti cautelari emessi dal Gip del tribunale di Termini Imerese e di quello dei minorenni di Palermo, Sabina Raimondo e Antonina Pardo su richiesta della Procura di Termini Imerese, nei confronti di un gruppo di giovani, specializzati nello spaccio di hashish.
Sono Santo Balistreri, 23 anni, capo indiscusso della banda e gestore della sala giochi e centro scommesse “Banco Sport” di Casteldaccia che era il punto nevralgico dell’attività; il fratello ventiduenne Giovanni; Gioacchino Onorato, 23 anni; Gianmarco De Luca, 21 anni; il cugino Giovanni Balistreri, 23 anni; e B. G., classe 1994, all’epoca dei fatti minorenne.
La droga era alla portata di tutti: una dose costava appena dieci euro e questo ha consentito la diffusione soprattutto tra i più giovani. La banda usava un linguaggio in codice: le dosi, ad esempio, venivano chiamate “giubbotti”. Sono state proprio le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno permesso di ricostruire le attività del gruppo, nonchè il canale di approvvigionamento degli stupefacenti che ha condotto alle principali piazze di spaccio del capoluogo.
Balistreri aveva “blindato” con un sistema di “pali” sia a piedi che in auto, l’esercizio commerciale, vicinissimo a scuole e frequentato da molti ragazzi. Proprio per evitare di attirare l’attenzione sul suo centro scommesse, aveva diversificato l’attività di spaccio utilizzando luoghi e modalità diverse per la cessione delle dosi. C’era una piazza all’aperto, sul piano Stenditore di Porticello vicino al porto. Ed era stato anche previsto una sorta di “droga taxi”, che consegnava la merce a domicilio.
L’operazione aveva già portato all’arresto in flagranza di reato di 5 persone, alla segnalazione alla prefettura di 80 assuntori abituali e al sequestro complessivo di un chilo e mezzo di hashish.
Uno dei componenti della banda, De Luca, è stato denunciato anche per il furto di una moto a Santa Flavia: il giovane aveva avuto in incidente e danneggiato il suo mezzo e così aveva pensato di rubare un modello identico per sostituirne i pezzi. E proprio la sua condotta venne contestata dal capobanda che gli fece notare che “Non c’è niente da fare a livello di rapine, ma bisogna guadagnare i soldi nella droga e basta”.
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