PALERMO, 4 DICEMBRE – “Il Comune di Cefalù si trova in pre-dissesto finanziario. La Corte dei Conti ha fatto delle richieste alle quali non potevamo non rispondere”. Il sindaco Rosario Lapunzina risponde così alle serrate che hanno coinvolto gli albergatori e i ristoratori della cittadina normanna.
Il sindaco è perfettamente consapevole della situazione che sta coinvolgendo i Comuni dell’isola, non solo Cefalù. “Non c’è nessuna sottovalutazione del problema – dice – ma dobbiamo fornire un piano di risanamento alla Corte dei Conti, per questo l’aliquota Imu è al massimo”. Nel frattempo il Comune sta valutando la percorribilità di strade alternative per risanare le casse senza gravare sulle tasche dei cittadini, come la vendita di beni immobili e misure contro l’evasione fiscale.
Lapunzina si definisce un sindaco “a tempo pieno”, in continuo contatto con i gestori delle strutture coinvolte nella protesta, ai quali ha spiegato le sue ragioni. “Se il Comune finisce in dissesto finanziario, per cinque anni le tasse e i tributi saranno al massimo senza la possibilità di intervenire per abbassarle. Al contrario stiamo cercando di evitare il default e gestire il problema anno dopo anno”.
Già per l’anno prossimo, infatti, sono previste delle agevolazioni e degli sgravi fiscali per gli alberghi e i ristoranti che assumono nuovo personale. “Io non voglio che nessuno chiuda – ha detto Lapunzina -. Al contrario stiamo lavorando per un rilancio dell’economia di Cefalù e delle sue bellezze artistiche, storiche e culturali”.