PALERMO, 30 NOVEMBRE – “Da siciliano che vive in Sicilia e vuole morire in questa terra dico: lasciamolo lavorare. Bisogna dare fiducia a Crocetta, Roma non si è fatta in un giorno”.
Un’apertura di credito verso il Governatore arriva da Michele La Tona, uno dei pochi creativi – come direbbe Battiato – della cultura siciliana, l’uomo che, fra i tanti progetti realizzati in una vita da dietro le quinte, ha rivitalizzato Gibellina e inventato le albe teatrali.
“Crocetta ha ereditato una Sicilia in ginocchio, avrà bisogno di tempo e l’inizio è promettente. Non mi piacciono i troppi distinguo di questi giorni e ancor meno le palate di letame che arrivano da alcune parti. Il suo è un progetto forte che punta al cambiamento ma bisogna dargli il tempo di portare avanti le sue idee. Dicono, per esempio, che Cartabellotta nel suo campo è un genio. E lasciamolo lavorare, non mi piace chi sta col fucile puntato, non mi piacciono gli avvoltoi in un senso e nell’altro. L’unica cosa che conta è avere un governo che sappia dare risposte concrete. Crocetta da anni vive sotto scorta, ha rinunciato alla sua vita per la passione politica. Mi sembra un grande talento e i suoi eccessi verbali, francamente, un peccato veniale”.