GELA (CL), 29 NOVEMBRE – Rabbia e disperazione, accuse e sospetti. La morte di Gianfranco Romano, l’operaio di 29 anni di Gela morto ieri sera al Petrolchimico di Gela schiacciato da un tubo di 36 pollici mentre lavorava all’imbocco del pontile che conduce alla diga Foranea, pone tanti interrogativi. Stamattina i lavoratori del diretto e dell’indotto si sono fermati per due ore: dalle 7,30 alle 9,30 hanno protestato davanti i cancelli del Petrolchimico. C’erano tanti colleghi di lavoro in lacrime, sconvolti dalla tragedia.
Francesco Romano, Gianfranco per gli amici, era alle dipendenze della ditta Cosmisud. Il pesante tubo che si è sganciato da una gru, per cause al vaglio degli inquirenti, ha colpito mortalmente lo sfortunato operaio che lascia la moglie e due figli di 2 e 4 anni. L’impresa gelese sta lavorando per la movimentazione e assistenza operativa lungo il pontile per la costruzione della linea “P2” per il recupero del greggio trasportato dalle petroliere. Stava lavorando in un’area di cantiere di pertinenza alle ditte dell’indotto della raffineria.
La salma dell’operaio è stata condotta all’obitorio e rimane a disposizione della Procura che potrebbe ordinare l’autopsia. Le forti raffiche di vento potrebbero essere le principali cause della disgrazia.
I vertici del Petrolchimico hanno espresso vicinanza alla famiglia, alle ditte e a tutti i lavoratori. Il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, ha già proclamato un giorno di lutto cittadino, in concomitanza con i funerali dell’operaio. Il primo cittadino si è recato questa mattina di fronte ai cancelli del Petrolchimico per esprimere vicinanza ai lavoratori radunati in un sit-in di protesta. “È necessario che si faccia chiarezza sui motivi di questa immane tragedia – ha aggiunto il sindaco – affinchè nessuno sia più costretto a piangere un marito, un padre o un figlio che ogni giorno esce da casa per guadagnarsi di che vivere. Occorre fissare regole e strumenti efficaci che garantiscano maggiore e scrupolosa attenzione alle norme di sicurezza in ogni luogo di lavoro per evitare che si ripetano situazioni del genere”.
Cordoglio è stato espresso dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela: “Gli incidenti sul lavoro sono una tragedia nazionale, molto spesso assistiamo a morti che potrebbero essere prevenute, utilizzando precauzioni maggiori”, afferma Crocetta che chiede che “venga fatta luce sul grave episodio, verificando che tutte le norme sulla sicurezza siano state rispettate”.