PALERMO, 30 NOVEMBRE – Finalmente siamo pronti per il varo. Oggi il presidente toglierà l’ancora e farà navigare nel mare aperto di Sicilia la sua nave. C’è da sperare, tuttavia, che per il governo della Regione non valgano le regole marinare perché non sarebbe altrimenti difficile cogliere cattivi auspici. La bottiglia non si è rotta per ben due volte nelle operazioni che hanno preceduto il varo.
Prima le dimissioni di Francesca Basilico D’Amelio, assorbite dal Governatore con leggero disappunto e sufficiente eleganza, poi il clamoroso abbandono (invero indotto) di Patrizia Valenti che correva il rischio di inficiare il più forte carattere genetico del nuovo Governo.
Crocetta con le donne non è stato fortunato, detto senza ironia. Tanto da far passare in secondo piano i problemi logistici di Zichichi e l’incognita Battiato che non sa più come dire che l’assessore può e vuole farlo coniugando l’impegno istituzionale con quello professionale.
Certo, gli elogi di Lombardo avrebbero dovuto metterlo in ansia come la profezia twittata da Cracolici (“vediamo quanto dura questa Giunta”), uno che parla poco ma quando lo fa è sentenza…
Nonostante tutto finalmente si parte. E lo diciamo convinti che la Sicilia, dopo i proclami, adesso vuole un Governo. Buon lavoro, presidente. Auguri, Sicilia.