PALERMO, 27 NOVEMBRE – Non sono confortanti le stime fornite dal rapporto annuale regionale dell’Inail sulle “morti bianche” e gli infortuni sul lavoro in Sicilia. Sebbene si registri un calo del 21% rispetto al 2010, i numeri rimangono alti e a Caltanissetta, Catania e Ragusa le percentuali sono aumentate.
Per quanto riguarda gli infortuni non mortali, si conferma nell’Isola l’andamento decrescente, in linea con il fenomeno nazionale: sono stati 32.052, il 6,6% in meno rispetto ai casi denunciati nel 2010 (34.325). Il trend riguarda tutte le province siciliane con punte del -11,24% su Ragusa, ma non le tre province maggiori. Catania (6.937), Palermo (6.658) e Messina (4.518) fanno registrare il maggior numero di incidenti: quasi 20 casi registrati ogni giorno.
“Per essere virtuosi non dovremmo avere alcun tipo di infortunio e di infortunio mortale in particolare, ma è vero che finalmente da un pò di anni a questa parte la Sicilia presenta una diminuzione costante del numero degli infortuni, al di là della diminuzione occupazionale registrata”, dice il direttore regionale dell’Inail, Giovanni Asaro.
Antonino Salerno, vicepresidente regionale di Confindustria, ha detto: “La sicurezza conviene sempre. Intesa come concreta abitudine di vita lavorativa, diventa uno strumento per le aziende che permette loro di essere più competitive e offrire performance migliori”. “Mi ha fatto felice – ha aggiunto Salerno – constatare dal rapporto che molti indicatori sono in discesa. Questo significa che il lavoro svolto ha portato gli effetti sperati: un’ulteriore dimostrazione, insomma, che quando si lavora in sintonia, i risultati vengono fuori”.
