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PALERMO, 24 NOVEMBRE – L’altra faccia della protesta, un’alternativa all’occupazione che gli studenti del Liceo Garibaldi di Palermo hanno organizzato con una precisione e una meticolosità che solo la passione può ispirare. Una giornata scandita da un programma che sottolinea la serietà della protesta e della proposta: tre ore mattutine regolarmente in classe con l’unica “clausola” della sospensione delle verifiche (le interrogazioni di una volta…), poi assemblee di classe e di corso per approfondire i temi della protesta – dal decreto Aprea alla spending review – e nel pomeriggio la succursale gestita dai ragazzi che ospita una fitta serie di iniziative.
http://www.youtube.com/watch?v=MbXNUzxPaZ4
C’è il laboratorio di musica e lo spazio concerti, l’aula dell’approfondimento linguistico, il cineforum e, persino, un seminario di politica e filosofia in una classe intestata a Karl Marx, unica concessione alle storiche figure che i padri di questi ragazzi rievocavano decenni fa. Ma, attenzione: basta parlare con il coordinatore per capire che questi ragazzi Marx lo studiano sul serio, non è moda o residuo di ideologia.
C’è un clima esaltante, la partecipazione è reale, nessuna smania di protagonismo. Del resto se avessero cercato gloria all’interno del movimento non avrebbero scelto un percorso alternativo che ha addirittura provocato critiche da parte del popolo dell’occupazione.
Un viaggio nel mondo dei figli che consiglieremmo ad ogni genitore perché è un’opportunità per scoprire sfumature insospettabili. Quel disordine che magari impera nelle loro camere si è trasformato in un servizio d’ordine di inappuntabile precisione, quella diffusa indolenza adolescenziale in un frenetico attivismo, la naturale avversione per l’istituzione – didattica o familiare – in una straordinaria capacità di gestione di fatti e situazioni. Più che la fantasia c’è la responsabilità al potere.
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