La fantasia al potere. E’ e sempre sarà la regola prima di ogni corteo. Cambiano le epoche e i protagonisti ma l’ironia è sempre quella dei giorni migliori. Finita la stagione della Gelmini, la dedica odierna è per la coppia Crocetta-Miccichè.
Ripescando i temi della campagna elettorale, due studentesse si sono presentate con vassoi di crocchè mentre due loro colleghi precedevano il corteo indossando le maschere rudimentali dei due leader politici. Ovvio il riferimento al famoso patto delle crocchè, presunto accordo pre elettorale tra il governatore e l’ex ministro sintetizzato dall’unione tra le sillabe iniziali e finali dei loro cognomi.
C’è una bella differenza con gli slogan d’un tempo intrisi di ideologia. Non c’è più Marx nelle loro parole (ciascuno giudichi se è un bene o un male), il nemico non è più Andreotti o Misasi – ministro secondo solo alla Gelmini nella black list delle contestazioni. Forse perché, tra una spending review e un’altra, la scuola è veramente allo sfascio e non è più tempo di sognare rivoluzioni lontane. Rimane l’ironia che, come diceva Gaber, sarà pure l’arma della borghesia ma è comunque una valida ricetta per non farsi seppellire dalla rabbia.