Dopo che si è consumato lo strappo tra falchi e colombe del Pdl, Angelino conta le adesioni ai gruppi autonomi del “Nuovo centrodestra”, proprio mentre Silvio Berlusconi invita i suoi a non commentare l’addio dei governativi per non creare ulteriori lacerazioni poi difficilmente ricucibili.
Angelino Alfano può contare sul sostegno di 30 senatori e 27 deputati. Ma i numeri potrebbero aumentare. Capigruppo al momento sono stati nominati Enrico Costa a Montecitorio e Laura Bianconi al Senato. Intanto Alfano sta seguendo a palazzo Chigi con alcuni ministri e suoi parlamentari l’intervento di Silvio Berlusconi al Consiglio nazionale del Pdl. A quanto pare riferiscono, potrebbe fare una conferenza stampa in tarda mattinata o nel primo pomeriggio per rendere noti i nomi dei suoi gruppi.
Quello di palazzo Madama è formato da Laura Bianconi, Nico D’Ascola, Piero Aiello, Andrea Augello, Federica Chiavaroli, Antonio Stefano Caridi, Francesco Colucci, Roberto Formigoni, Antonio Gentile, Carlo Giovanardi, Bruno Mancuso, Giuseppe Marinello, Pippo Pagano, Maurizio Sacconi, Salvatore Torrisi, Guido Viceconte, Luciano Rossi, Gaetano Quagliariello, Antonio Azzollini, Simona Vicari, Renato Schifani, Giuseppe Esposito, Antonio D’Alì, Mario Dalla Tor, Marcello Gualdani, Franco Conte, Massimo Cassano. Entrano nella nuova composizione del centrodestra anche gli esponenti di Gal Paolo Naccarato, Luigi Compagna e Giovanni Bilardi.
Tra i nomi della squadra di Montecitorio, oltre al vicepremier Alfano, Enrico Costa, i ministri Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo e Beatrice Lorenzin e il presidente della commissione Esteri di Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, ci sarebbero Gioacchino Alfano, Dore Misuraca, Sergio Pizzolante, Dorina Bianchi, Vincenzo Piso, Vincenzo Garofalo, Alberto Giorgetti, Alessandro Pagano, Filippo Piccone, Raffale Vignali, Barbara Saltamartini, Raffaele Calabrò, Giuseppe Castiglione, Antonino Bosco, Rosanna Scopelliti, Paolo Alli, Antonino Minardo, Eugenia Roccella, Paolo Tancredi, Gianfranco Sammarco.
“Nietzsche diceva meglio una fine con terrore che un terrore senza fine. Perciò, ho deciso di non partecipare ai lavori del Consiglio Nazionale e di aderire al costituendo gruppo di Nuovo Centrodestra”, ha dichiarato la senatrice Simona Vicari, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico. “Non mi rivedo in una Forza Italia guidata da falchi, falchetti e baby falchi, ma soprattutto sono convinta che il bene del nostro Paese e degli italiani viene prima di ogni cosa. Una crisi di governo, per giunta senza prospettive – prosegue l’ex berlusconiana di ferro – ci avrebbe esposto agli attacchi della speculazione internazionale. Ora più che mai l’Italia ha bisogno di un governo stabile e non di avventure. Chi come me ha aderito fin dalla nascita a Forza Italia non può non vivere queste ore con profonda tristezza. Nessun passaggio o sponda per la sinistra, piuttosto la presa di coscienza che nella nuova Forza Italia è in atto una deriva, che ha impedito qualsiasi tentativo di intesa e di celebrare oggi un Consiglio nazionale all’insegna dell’unità. Quei valori della libertà, di più impresa e meno Stato, del rispetto dei diritti della persona, di una giustizia più equa ed un fisco più umano continuano ad essere le bandiere della mia azione politica. Bandiere che ho sventolato nel ’94 insieme ad Angelino Alfano e che continueranno ad essere centrali nel nostro futuro politico”.