Il governo presenterà alle 16 di venerdì il maxiemendamento alla Manovra, su cui porrà la questione di fiducia in Aula al Senato. Lo riferiscono Luca Ciriani (Fdi) e Loredana De Petris (LeU), dopo la conferenza dei capigruppo. Secondo il calendario votato a maggioranza, senza però l’ok dell’opposizione, si prevede che inizi subito la discussione in Aula: dunque la commissione termina i lavori senza aver fatto neanche un voto.
Alle 22 di venerdì sono previste le dichiarazioni di voto e alle 23 il voto di fiducia che terminerà intorno alla mezzanotte.
Manovra, oggi maxiemendamento in Aula: fiducia entro mezzanotte
Alle 20 di oggi scade il termine per la presentazione di emendamenti. Dal momento che il Governo ha preannunciato l’intenzione di porre la questione di fiducia, la conferenza dei capigruppo ha predisposto i lavori successivi, stabilendo una durata di circa 4 ore per la discussione sulla fiducia. Le dichiarazioni di voto sulla fiducia e sul complesso della legge si svolgeranno alle 22, al termine della votazione della prima sezione della legge di bilancio, la seduta verrà sospesa per consentire al Governo di approvare la nota di variazione di bilancio. Si concluderà dunque con il voto della nota di variazione e il voto finale.
Al termine dell’approvazione prevista per la serata di venerdì, il testo approderà sabato e domenica in Commissione di Bilancio della Camera. Si apprende che il testo arriverà in Aula per la discussione generale il 27 dicembre. Il calendario sarebbe stato reso noto informalmente dal presidente Roberto Fico ai capigruppo.
Manovra, maximendamento in Aula: protestano le opposizioni
Dopo le decisioni dei capigruppo si sono sollevate le proteste delle opposizioni nell’Aula del Senato. La richiesta è quella di avere più tempo a disposizione per esaminare le proposte di modifica. “Noi chiediamo di poter fare le dichiarazioni di voto e il voto finale sabato mattina, con calma”, ha detto la capogruppo di Forza Italia Annamaria Bernini. “Nessuno di noi vuole l’esercizio provvisorio ma vogliamo la possibilità di decidere, discutere votare perché questa è una democrazia parlamentare, altrimenti è altro”, ha sottolineato Loredana De Petris di Leu. Per Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, si tratta di “atto ostile al Paese, una Manovra drammatica ricca di errori che pagheremo negli anni”.