E’ stato smontato il presepe con il ponte Morante dopo essere stato oscurato con un telo, allestito nella Chiesa dell’Annunziata di Sturla, a Genova.
“Ho fatto togliere il presepe” ha scritto don Valentino Porcile su Fb in un messaggio indirizzato ai parenti delle vittime del ponte che avevano criticato l’iniziativa del sacerdote.
Spariti i monconi del ponte Morandi, sparite le macerie e le case da abbattere. E’ rimasta la natività e sullo sfondo il santuario della Madonna della Guardia con l’aggiunta di 43 luci, quante le vittime del crollo. “Vi scrivo per chiedervi scusa – ha scritto don Valentino della Santissima Annunziata di Sturla – per aver fatto soffrire il vostro cuore. Un segno sacro, pensato e fatto per voi, è diventato un segno che vi ha ferito”.
“Non posso non chiedervi scusa e non posso non farlo anche pubblicamente, vista l’eco che questo aveva avuto. Ho ascoltato le vostre parole, le ho lasciate entrare nella testa e nel cuore. Ho voluto aspettare qualche giorno, per non fare passi su onde emotive, vostre e mie. Ho fatto togliere il presepe. Spero di aver rimediato. Vi sono vicino”.
L’idea di don Valentino, che aveva realizzato un presepe con la rappresentazione della capanna della natività posta ai piedi del moncone del ponte Morandi, era quella di smontare il presepe seguendo i tempi della reale demolizione dei resti del ponte. L’iniziativa, però, non era stata apprezzata dai familiari delle vittime del crollo e il sacerdote aveva, in un primo tempo, oscurato con un telo nero, la capanna.
Il parroco non è nuovo a queste iniziative: dopo il terremoto di Amatrice aveva inserito nel presepe una casa terremotata, mentre per l’alluvione di Genova la culla di Gesù Bambino era stata coperta di fango.
