Un ordigno è esploso nella mensa dell’istituto politecnico di Kerch, in Crimea, provocando la morte di 18 persone. Le autorità stanno vagliano diverse ipotesi, intanto è già stata inviata sul posto l’agenzia antiterrorismo di Mosca. Per evitare altre esplosioni e chiarire le cause di quella nella scuola della penisola, annessa alla Russia nel 2014, il comitato antiterrorismo sta prendendo le misure necessarie.
Crimea, bomba in una scuola: 18 morti e 70 feriti
Il Cremlino esclude l’ipotesi che si tratti di terrorismo. Inizialmente “veniva studiata” la possibilità che la strage al politecnico in Crimea fosse la conseguenza di “un atto terroristico”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, precisando che Putin è stato informato dell’accaduto ed esprime le sue condoglianze ai familiari delle vittime.
L’agenzia Tass, citando l’ufficio stampa del distretto militare del sud, fa sapere che “oltre 200 militari del distretto militare del sud e circa 10 mezzi pesanti sono stati inviati a Kerch su ordine del comandante delle forze armate del distretto per aiutare i servizi di emergenza della città a ripulire le macerie provate dall’esplosione”.
L’assalitore è uno studente 18enne. Secondo quanto riporta il sito Meduza, uno studente dell’istituto, Semion Gavrilov, ha raccontato che “un viso familiare ha iniziato a sparare agli studenti, sembra sia uno dei nostri compagni”. In base ad altri media russi, come Lenta e la radio Govorit Moskva, gli assalitori “potrebbero essere due” e le esplosioni “quattro” e non una, ma al momento sono informazioni non confermate ufficialmente.
Sembra che poco prima dell’esplosione siano stati uditi degli spari. Russia Today riporta che due testimoni oculari hanno detto di aver visto diversi uomini con il volto coperto che correvano per l’edificio uccidendo studenti.
Foto: Tg2.