In mattinata la situazione appariva piuttosto in bilico, ma nel pomeriggio è arrivata la fumata bianca: Lega e M5S hanno trovato l’intesa sul ddl fiscale. Da Palazzo Chigi spiegano che le percentuali saranno “variabili” e consentiranno di sanare il pregresso per chi ha presentato dichiarazioni dei redditi.
La riforma della legge Fornero con “quota 100” partirà da febbraio, mentre fonti M5S spiegano che nel decreto fiscale sarà inserita una norma per l’arresto per gli evasori. “Dopo averlo dimostrato sull’immigrazione e la sicurezza, anche su temi economici continuiamo a mantenere le promesse con gradualità e coraggio. Fornero, flat tax, Equitalia: anche su questi temi siamo il cambiamento”.
Pace fiscale, il Governo raggiunge l’accordo
Il dl sarà un “taglia scartoffie e leggi inutili, con oltre 100 adempimenti in meno per le imprese”, assicurano fonti vicino a Di Maio. “Norme per garantire una Rc auto più equa; una norma sui commissariamenti della sanità per non avere più casi De Luca, lo stop ai pignoramenti della casa per chi ha crediti verso la P.a. e una norma contro i medici furbetti che aumentano lista di attesa per l’intramoenia”.
In mattinata Luigi Di Maio aveva disertato un primo vertice a Palazzo Chigi. “Aiutare i cittadini che sono in difficoltà nelle grinfie di Equitalia è nel contratto. La pace fiscale intesa come misura che strizza l’occhio ai grandi evasori e ai capitali occulti non è nel contratto”, avevano affermato.
La scadenza per mandare la bozza del bilancio alla Commissione Ue è stanotte a mezzanotte, quindi aspettiamo, domani controlleremo” quali stati membri l’hanno mandata a Bruxelles e quali no”. Così il portavoce dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas. Al momento, secondo quanto si apprende, solo 4 Paesi hanno già inviato le loro manovre, ma tra questi non figurano i casi più ‘delicati’.