Grande preoccupazione tra i migranti di Riace dopo la notizia del trasferimento da parte del Ministero dell’Interno. La circolare dello scorso 9 ottobre prevede la chiusura di tutti i progetti legati all’immigrazione portati avanti a Riace. Sempre secondo la delibera, i migranti saranno trasferiti entro 60 giorni.
“Non vogliamo andare via da Riace. Qui c’é la nostra nuova vita“, ha detto un gruppo di migranti a Domenico Lucano, il sindaco attualmente sospeso dall’incarico, che dal 2 ottobre si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Critico Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, nei confronti della decisione del Viminale: “La deportazione dei migranti da Riace è atto violento e disumano. Chi è stato a Riace sa che il sindaco ha reso vivo e gioioso un luogo desertificato da migrazioni di calabresi. Riace non si tocca! Invece di cacciare i mafiosi deportate le vittime dei trafficanti di morte. Vergogna!”.
“Non ci sarà alcuna deportazione da Riace, le persone che sono in accoglienza possono proseguire il progetto di integrazione in un altro progetto Sprar e noi, operativamente, cerchiamo di individuare altri posti che siano adeguati”, ha però detto al Gr1 Rai Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale dello Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati.