Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, non sarà presente al vertice sull’Ilva, convocato dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. In una nota spiega anche che è stata invitata “una serie di sigle pseudo associative e comitati” e attacca il vecepremier parlando di “dilettantismo spaccone che il Ministro Di Maio ci spaccerà per trasparenza e democrazia”. Di Maio però non tarda a rispondere: “Il tavolo è aperti a tutti – dice – non è un club privato”.
Vertice Ilva, il sindaco di Taranto diserta: “Di Maio è un dilettante”
Il sindaco di Taranto non ha visto di buon occhio la revisione dell’invito al vertice istituzionale sull’Ilva e spiega il motivo della sua assenza. “Poco dopo le 21:30 di sabato – scrive Melucci in una nota -, l’invito al tavolo Ilva del 30 luglio è stato revisionato, non integrandolo magari coi parlamentari ionici, ma estendendolo addirittura a una serie di sigle pseudo associative e comitati, tra i quali si rinvengono quelle delle aggressioni in Prefettura nel giorno dell’ultimo tragico incidente nello stabilimento, sigle dunque spesso inclini al dileggio delle Istituzioni, sigle che hanno parte della responsabilità di aver lacerato la comunità ionica in questi anni”.
Melucci poi si scaglia contro Di Maio “ha scelto i suoi interlocutori e ha tracciato definitivamente la linea dei lavori, contro ogni nostro ulteriore possibilismo – dice il sindaco -. Il Comune di Taranto non parteciperà a nuove iniziative in questa forma. L’azienda e i Commissari sanno dove trovare il sindaco quando la legge della Repubblica Italiana prevederà il suo coinvolgimento”.
Il primo cittadino di Taranto non è l’unico ad aver disertato il vertice di lunedì sull’Ilva, con lui anche il presidente della Provincia, Martino Tamburrano e gli altri sindaci dell’area “di crisi di Taranto”, cioè il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto, di Statte, Francesco Andrioli e di Montemesola, Vito Punzi.
Vertice Ilva, Di Maio: “Non partecipi ma ne trarrò le dovute conseguenze”
Pronta la risposta del vicepremier Luigi Di Maio, che ha convocato il vertice. “Il tavolo sull’Ilva di domani – scrive il ministro su Facebook – è stato convocato perché ArcelorMittal ha chiesto di poter illustrare a tutti gli stakeholder le proprie proposte. Per me hanno diritto a partecipare tutte le rappresentanze dei cittadini coinvolti, incluse le associazioni e i comitati che in questi anni hanno svolto un ruolo essenziale. Ed è per questo che li ho invitati”. E ancora: “Il tavolo non è stato convocato per trasformarsi in un club privato dove si discute nell’oscurità. Tutto deve essere trasparente perché tutti devono prendersi le responsabilità di ciò che propongono. Stiamo parlando del futuro di migliaia di cittadini e lavoratori, chi preferisce può liberamente scegliere di non partecipare”.
Ma Luigi Di Maio non si ferma qui. “Da Ministro lo accetto – conclude su Facebook -, ma ne trarrò le dovute conseguenze. È finita l’epoca delle riunioni che escludono i cittadini da qualsiasi tipo di discussione. Il nostro metodo è un altro. Fa rima con partecipazione e trasparenza. Gli altri metodi, sbagliati, e i vecchi schemi mentali ci hanno portato dove siamo oggi e non ripeteremo gli errori di chi ci ha preceduto.