Fiat Chrysler Automobiles tenta il rimbalzo. Ieri, nel giorno della morte di Sergio Marchionne, un tonfo di oltre il 15%, oggi il titolo di Fca segna un incremento del 3,92% a 14,54 euro in apertura. Bene invece in avvio di contrattazioni giovedì: il titolo Fca parte al rialzo e accelera a +4,4%, a 14,6 euro. Positiva anche Ferrari a +1,4% a 113,5 euro, e Exor a +1,8%.
Destino beffardo per Fca e Marchionne. Nel giorno della morte del manager, ecco che il gruppo diffonde, come di consueto, la trimestrale. Una sorta di ‘saluto’ per l’uomo che verrà ricordato come il salvatore della Fiat e che ha azzerato il debito di Fca.
La trimestrale di Fca
E’ proprio quest’ultimo risultato che spicca nella trimestrale. Fca non solo ha azzerato il debito ma ha per la prima volta una liquidità netta di 500 milioni di euro: ha registrato un utile netto di 1,775 miliardi di euro nel I semestre dell’anno. Il dato è sostanzialmente in linea con gli 1,796 miliardi raggiunti nello stesso periodo del 2017. Nel solo secondo trimestre l’utile netto è risultato pari a 754 milioni, in deciso calo rispetto agli 1,155 miliardi dei secondi tre mesi dell’anno scorso. Fca conferma per il 2018 l’obiettivo di un utile netto adjusted di 5 miliardi. Rivisti invece i ricavi netti tra 115 e 118 miliardi di euro (la stima era di 125 miliardi di euro) e l’ebit adjusted a 7,5 – 8 miliardi di euro (era 8,7 miliardi di euro). La liquidità netta industriale è prevista a 3 miliardi di euro anziché 4 miliardi. Fca chiude il secondo trimestre 2018 con un utile netto adjusted pari a 981 milioni di euro, in calo del 9% (stabile a parità di cambi di conversione) e un utile netto a 754 milioni di euro in diminuzione del 35% (-26% a parità di cambi di conversione). In totale, il primo semestre ha visto Fca consegnare complessivamente 2,505 milioni di vetture, il 6% in più rispetto ai 2,370 milioni del 2017. Nel secondo trimestre le vetture consegnate sono 1,301 milioni contro 1,225 milioni lo scorso anno. Le sole consegne consolidate sono state 2,401 milioni, in crescita dell’8% nei primi sei mesi dell’anno.
Non appena il gruppo diffonde la trimestrale il titolo perde in Borsa, piatto dopo l’annuncio della morte dell’ex a.d Sergio Marchionne, lascia il 4,5% a 15,81 euro e poi finisce in asta per eccesso di calo. Torna agli scambi in Borsa e cede il 10% a 14,98 euro, poi l’8,73% Alla riammissione, le azioni del Lingotto perdono l’8,73% a quota 15,1620 euro per azione. Male anche Ferrari (-2,01%) ed Exor -3,20%, mentre CnhI contiene il passivo con una limatura dello 0,22%.