Per la prima volta nella sua storia, l’Inghilterra vince una serie di calci di rigore ai Mondiali, e battendo la Colombia si guadagna l’accesso ai quarti di finale, che mancava da dodici anni. Una vittoria che ha fatto esplodere di gioia i tifosi inglesi, tutti concordi nel riproporre quattro semplici parole, da Manchester a Londra, dalle attrici TV ai calciatori che hanno appena portato a casa una delle partite più importanti della loro vita: “It’s coming home”.
It’s coming home
— Maisie Williams (@Maisie_Williams) 3 luglio 2018
No mum, I’m not coming home. It’s… pic.twitter.com/VdFHVoEfTI
— Jesse Lingard (@JesseLingard) 3 luglio 2018
Trent Alexander Arnold saying “It’s coming home.” pic.twitter.com/aLRK8QTod5
— World Cup 2018 (@WorldCupStats18) 3 luglio 2018
Ma qual è l’origine di questa frase? Bisogna tornare indietro di oltre cinquant’anni, ai Mondiali organizzati in casa dall’Inghilterra nel 1966, quando questa divenne la reclame ufficiale della Coppa del Mondo, poi effettivamente vinta dagli inglesi contro la Germania nella famosa finale del gol fantasma di Geoff Hurst.
Trent’anni dopo, alla vigilia degli Europei organizzati in casa dall’Inghilterra, il gruppo originario di Liverpool The Lightining Seeds, insieme ai comici Skinner e Baddiel, registrò su commissione della Football Association la canzone “Three Lions”, il cui ritornello “it’s coming home” è diventato un coro da stadio, ancora oggi riproposto dai tifosi inglesi, che lo riadattano di torneo in torneo a seconda dei giocatori che compongono la rosa della loro nazionale.
Insomma, a oltre vent’anni dalla sua composizione, questa canzone è diventata un inno che va oltre le generazioni, fino a diventare il simbolo di una Nazionale intera. E, visto il tabellone che prevede ai quarti la Svezia e in semifinale una tra Croazia e Russia, con le principali favorite nell’altra metà, potrebbe essere davvero la volta buona che il calcio decida di tornare a casa.
