Il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, in un’intervista alla radio francese Rtl, ha annunciato che la Lifeline, la nave con 234 migranti a bordo che da giorni è in cerca di un porto in cui attraccare, sbarcherà a Malta. Questa la “soluzione europea” evocata da Parigi. Ma Malta, che in comunicato ha annunciato di aver aperto un’inchiesta nei confronti del capitano che ha ignorato le disposizioni del governo italiano date in accordo con le leggi internazionali, ha spiegato che non c’è ancora il via libera. Per La Valletta il consenso all’attracco “è subordinato all’accordo tra sei Paesi europei per la distribuzione dei migranti a bordo”. Secondo i media maltesi, al momento manca il sì di altri due Stati.
“Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta”, ha confermato il premier italiano Giuseppe Conte. “Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull’immigrazione – secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa – l’Italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l’auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato”.
E Salvini esulta: “E due! Dopo la ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla ong Lifeline che andrà a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verrà sequestrata. Per donne e bambini davvero in fuga dalla guerra le porte sono aperte, per tutti gli altri no! #stopinvasione”, scrive in un tweet il vicepremier e ministro del’Interno leghista.
Malta, inchiesta sul capitano della Lifeline
Il governo maltese ha annunciato, in un comunicato, l’apertura “un’inchiesta sul capitano della Lifeline che ha ignorato le istruzioni delle autorità italiane date in accordo alle leggi internazionali”. Il gabinetto del premier Joseph Muscat, inoltre, esorta “gli Stati volenterosi a proseguire la condivisione di responsabilità per evitare un’escalation della crisi umanitaria”. Nel comunicato si legge che “nelle ultime 48 ore il premier maltese ha condotto una serie di sforzi diplomatici per cercare una soluzione al caso della Lifeline originato dalle azioni del suo capitano che ha ignorato le istruzioni date dalle autorità italiane in accordo con le leggi internazionali”. Il governo maltese muove la sua diplomazia in due direzioni: “la prima è prevenire l’escalation della crisi umanitaria continuando sulla strada della condivisione delle responsabilità da parte di un numero di stati membri volenterosi. La seconda è l’apertura di un’inchiesta sulla condotta della nave Lifeline”.
Resta il rebus della Aquarius
Ma il futuro della nave Aquarius della ong Sos Mediterranee resta ancora un rebus. All’imbarcazione, con un team di Medici senza frontiere a bordo, è stato negato l’ingresso nelle acque territoriali maltesi e nel porto della Valletta per il rifornimento ed il cambio di equipaggio. “Nessuna spiegazione ci è stata fornita”, comunica l’equipaggio. La nave Aquarius si sta intanto dirigendo verso Marsiglia, nel sud della Francia, dopo il rifiuto di Malta e Italia a uno sbarco sulle sue coste per uno scalo tecnico.
La reazione dell’Ue
“Nel Mediterraneo ci sono molti attori che fanno salvataggi tra ong e navi nazionali. È chiaro che c’è un problema, non è giusto che sia solo un paese dell’Ue a ricevere tutte queste navi e abbiamo compreso la posizione italiana”, ha dichiarato una portavoce della Commissione Ue. “È stato uno dei punti discussi domenica e lo sarà anche al Consiglio europeo. Stiamo lavorando sulle opzioni di sbarco e su un migliore sistema di sbarco e gestione di ricerca e salvataggio, serve un sistema che funzioni”.