Un vero e proprio colpo di scena sull’omicidio di Arkadi Babchenko, il corrispondente di guerra russo critico nei confronti del Cremlino. Babchenko ha infatti presenziato alla conferenza stampa prevista a Kiev sulla sua ‘finta morte’, creata ad hoc dai servizi segreti ucraini per sventare l’assassinio.
Il giornalista russo era stato costretto a trasferirsi in Ucraina dopo le critiche al ruolo di Mosca nel conflitto ucraino.
Giornalisti russi oppositori e morti misteriose
Babchenko è la seconda voce critica del Cremlino che viveva a Kiev ucciso in meno di due anni. Secondo la polizia l’omicidio è collegato al lavoro del giornalista, che da anni scriveva della guerra nell’Est separatista e aveva anche scritto un libro. Pavel Cheremet, con doppia cittadinanza russa e bielorussa, morì nell’esplosione della sua auto nel centro di Kiev nel luglio 2016.
Il portavoce della polizia ucraina Yaroslav Trakalo ha dichiarato che Babchenko è stato trovato in una pozza di sangue dalla moglie che aveva sentito gli spari. Il giornalista è morto sull’ambulanza che lo trasportava in ospedale. Il giornalista Osman Pashayev ha scritto su Facebook che Babchenko è stato colpito con tre colpi alla schiena.
Foto da Twitter.