Italia, Ocse: “Incertezza politica frena sviluppo economico”

di Redazione

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Italia, Ocse: “Incertezza politica frena sviluppo economico”

| mercoledì 30 Maggio 2018 - 12:46

La crescita del Pil italiano rallenta e la causa potrebbe essere l’incertezza politica in cui versa la nazione da oltre due mesi. Nel suo ultimo “Economic Outlook”, l’Ocse ha dedicato un approfondimento all’Italia presumendo un rallentamento della crescita economica all’1,4% nel 2018 e all’1,1% nel 2019, un ribasso rispetto alle precedenti stime che davano un +1,5% per l’anno in corso e un +1,3% per il prossimo. 

Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la crescita degli investimenti è ancora robusta ma si andrebbe attenuando, mentre il rilancio dei consumi privati si smorzerà per un indebolimento della ripresa occupazionale e la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, a causa dell’aumento dell’inflazione

Ocse: “Incertezza politica ha impatto su sviluppo economico”

“L’incertezza politica potrebbe avere un impatto sullo sviluppo economico“, scrive l’Ocse nell’approfondimento dedicato all’Italia nell’ultimo Economic Outlook. Intanto, si legge nel rapporto, “riflettendo un’accresciuta percezione dell’incertezza politica, i rendimenti dei titoli di stato ultimamente sono saliti”. Fondamentale anche il possibile scenario europeo. La “Brexit e l’incertezza politica in Italia – spiega ancora il rapporto –  potrebbero aggiungere pressioni alla crescita dell’area euro”.

“Fare progressi su riforme strutturali e sociali e continuare una prudente politica di bilancio sono – si sottolinea nel testo – le chiavi per sostenere la crescita e affrontare le distanze sociali e territoriali”. Per dare una spinta alla crescita, la spesa dovrebbe quindi essere spostata verso le infrastrutture e i piani di contrasto alla povertà per “affrontare gli ampi divari, sociali e regionali”

Un ulteriore “priorità” sarebbe la regolarizzazione del fisco. “Una riforma del sistema di tassazione sulle persone fisiche – continua il rapporto Ocse – dovrebbe mirare al contrasto all’evasione fiscale semplificando le agevolazioni fiscali e abbassando le aliquote per i redditi bassi, senza contrarre il gettito fiscale”.

Dal rapporto Economic Outlook emerge che la crescita stimata per l’Italia tra il 2018 e il 2019 è tra le più basse di tutta l’area Ocse, insieme a quella del Giappone – data all’1,2% per entrambi gli anni. Per altri paesi, invece, si stima una considerevole crescita del Pil, pari all’1,9% per la Francia sia nel 2018 che nel 2019 e al 2,1% per la Germania, sempre in entrambi gli anni.

Preoccupazioni anche per il lavoro. “Il tasso di disoccupazione in Italia – scrive l’Ocse – sta gradualmente calando, ma la ripresa del lavoro ha perso un po’ di vigore”. Secondo le stime, il tasso dei senza lavoro nel 2018 si dovrebbe attestare all’11,0% e nel 2019 al 10,8%. “Anche la qualità della nuova occupazione è peggiorata – aggiunge – poiché i contratti a tempo rappresentano la maggior parte dei nuove posizioni lavorative”. 

E mentre in Italia di vocifera di uscita dall’Europa e cambiamento delle regole Ue, il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, non immagina un’Italia senza euro. “L’Italia è parte dell’Europa e parte dell’euro e resterà così“, ha detto a margine della Ocse week 2018 a Parigi. “Abbiamo raggiunto livelli simili ai livelli pre-crisi – ha poi aggiunto”. Crescita invece per il Pil mondiale, che secondo l’Ocse avrà, nei prossimi anni, una crescita del 3,8% nel 2018 e del 3,9% nel 2019, mentre la disoccupazione, ha confermato Gurria, è al livello più basso dagli anni Novanta. “Buone notizie – ha commentato il segretario generale – ma ci sono ancora diverse sfide”.Di fronte ai rischi di nazionalismo, protezionismo e ripiegamento su sé stessi, Gurria ha infine ribadito la necessità di “rifondare il multilateralismo”.

 

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