Sabato 26 maggio ore 20.45 terminerà l’attesa, e prenderà il via la finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool; teatro del match europeo più prestigioso, sarà lo stadio Olimpico di Kiev, un impianto da 70.050 posti a sedere già sold out.
I successi
Una sfida unica che va oltre l’essenza di una finale di Champions: si sfidano culture calcistiche differenti, protagonisti opposti ma tutti dalla caratura internazionale. Il Real Madrid, guidato dal famelico Zinedine Zidane, cerca la tripletta consecutiva in Europa (i Blancos sono stati i vincitori delle ultime due manifestazioni della Champions League) mentre i Reds, orchestrati dal mago Klopp, vogliono tornare sul tetto d’Europa dopo ben 13 anni di digiuno (l’ultima Champions vinta dal Liverpool risale al 25 maggio 2005, nella clamorosa finale di Istanbul vinta contro il Milan ai rigori).
I protagonisti
Ma la copertina della finale non può che essere impaginata con i volti dei due protagonisti: diversi nei nomi, nelle culture, nelle giocate, ma identici come peso specifico e valore aggiunto per le loro squadre: Cristiano Ronaldo e Mohamed Salah.
Cr7
Cristiano Ronaldo per i Blancos, il numero 7 portoghese, 5 volte pallone d’oro in carriera e che è lanciato verso la conquista del sesto. Cristiano nel nome e nel destino calcistico: perché se nasci a Funchal, in un isolotto nel bel mezzo dell’oceano Atlantico, e sei uno con le doti ‘divine’ di Cristiano, non potrai che vestire la maglia della tua nazionale che ha la croce stampata sul petto. La nazionale portoghese appunto, e Cr7, nell’ultimo europeo (Euro 2016), è riuscito a fare grande anche lei, strappando ai padroni di casa francesi il titolo, e conquistando l’ennesimo trofeo della sua straordinaria carriera costellata di successi.
Mohamed Salah
Ma sempre se nasci a Funchal, devi sapere che ti trovi praticamente nello stesso parallelo di un’altra cittadina, e non importa che questa si trovi a 4.474 km da casa tua. Si tratta della città di Basyoun: culture diverse, religioni diversi, stili di vita completamente opposti quelle che trovi qui rispetto che a Funchal. Da queste parti non sei più “Cristiano” ma “Mohamed”.
Come Mohamed Salah, che da qui inizia il suo pellegrinaggio che lo porterà fino al panorama calcistico che conta, partendo da luoghi dove l’Islam si confonde con le tracce della cultura egiziana. E i tifosi del Madrid lo hanno visto più volte: Mohamed, quando esulta per un goal, prega sempre il suo Dio.
Una cultura cristiana e una saracena, quasi come i corsi e ricorsi della storia: ma qui i due ‘crociati’ giocheranno in terra neutra, nell’est dell’Europa chiamata Kyev, pronti a trainare le rispettive compagini.