Nubi all’orizzonte per il Milan. Dopo la mancata approvazione del voluntary agreement presentato a fine 2017, l’UEFA ha bocciato anche il settlement agreement, la sorta di patteggiamento proposta dalla società rossonera nei confronti della federazione europea per il mancato rispetto dei vincoli dettati dal Fair Play Finanziario, rinviando a giudizio il club, che adesso rischia pesanti sanzioni.
Alla base della decisione della commissione UEFA, la mancanza di adeguate garanzie per il risanamento dei conti nel piano predisposto dall’a.d. Fassone, e, soprattutto, le tante incertezze intorno alla figura di Yonghong Li, il misterioso investitore che ha acquistato il Milan poco più di un anno fa, in circostanze ancora oggi sotto l’occhio della Procura di Milano, e all’eventuale rifinanziamento, ancora ben lontano dall’esser perfezionato, anche alla luce di potenziali ricavi provenienti dal mercato cinese che ancora non si sono concretizzati.
Adesso, per la società rossonera, il pericolo più grande è quello di una squalifica dalle competizioni UEFA, che vorrebbe dire una situazione ancor peggiore dal punto di vista dei ricavi per i prossimi esercizi di bilancio. Il passivo di 100 milioni nell’ultimo triennio non lascia sperare in una mano clemente, quindi sembrano da escludere tanto la semplice multa quanto le restrizioni alla rosa per le coppe europee, mentre è sempre aperta l’opzione di un blocco al mercato in entrata.