Al centro storico di Roma, fremono i preparativi per il nuovo esecutivo. Si avvicendano i vertici tra Salvini e Di Maio. Si susseguono, concitati, gli incontri delle delegazioni. Il Colle guarda dall’alto e attende sviluppi, mentre Carroccio e Movimento prendono tempo. Tutti sanno che il governo nascente, qualunque sarà la sua forma, avrà molti primati. Non occorre parlare di Terza Repubblica per affermarlo.
Molti primati, si diceva, di cui tutti sarebbero a conoscenza. In Italia e fuori dall’Italia. A paventare scenari catastrofici, infatti, è proprio la stampa internazionale. Il Washington Post scrive (addirittura) di ‘estrema destra al governo’ ed evoca apocalittici presagi di ribellione a Bruxelles. Per quanto possibile, poi, il Financial Times è anche più critico. I populisti si stanno prendendo l’Italia, avverte.
Le paure del Washington Post: catastrofe-populista in Europa occidentale
È un termine piuttosto inflazianato, populismo. Soprattuto in queste ore. Soprattutto nelle prime pagine dei giornali americani. “Western Europe’s first fully populist government”: si legge a caratteri cubitali sul Washington Post. E si traduce ‘il primo governo a trazione totalmente populista dell’Europa occidentale’. Sono toni quasi inquietanti. Il quotidiano di Bezos sottolinea infatti come, dopo 2 mesi di ininterrotto stallo politico, siano partiti allarmanti negoziati tra le due formazioni meno istituzionali del panorama politico europeo, almeno a ovest di Trieste. Il Post prosegue. Non solo populismo, anche ‘putinismo‘. E teme un’Italia sempre più ‘closer‘ a Mosca. Un’Italia nuova che spaventa gli esteri, abituati a un certo tipo di politiche. Roma che chiude ai migranti e fa gestacci a Rue de la Loi sembrava uno scenario impossibile, ma è proprio quello che bussa alla porta. Il Post mette in campo un’analisi puntuale delle posizioni politiche di due partiti che, forse, non sono poi così diversi come molti hanno spesso sostenuto. In fondo, l’intesa è molto più vicina di quanto si potesse pensare. Viene da dire che c’era un solo ostacolo alle nozze tra Di Maio e Salvini. Una suocera che si è prontamente fatta da parte, Silvio Berlusconi. Lo sa il Post e lo sanno i giornali italiani. Ma andiamo al Times.
Il Times incredulo: “Perché gli investitori sono così tranquilli?”
“Per anni, gli investitori hanno temuto un governo populista in un grande paese europeo”, esordisce il Financial Times, con evidente preoccupazione. Titola ‘Populists take power in Italy‘. E sembra quasi un romanzo horror. Gli economisti sanno bene quanto pesa l’Italia sul bilancio europeo. E il Ft ci tiene a sottolinearlo. Le dimensioni della nostra economia sono tali da poter mettere in dubbio, secondo il quotidiano britannico, l’intero sistema della moneta unica. Uno scenario drammatico che, incomprensibilmente, starebbe sfuggendo agli investitori. “So why?”, incalza – incredulo – il Times. “Perché gli investitori sono così tranquilli?” Nel 2013, ribadiscono da Londra, salviniani e grillini mettevano ‘panic‘ in tutto l’europarlamento. Oggi, invece, Bruxelles chiude gli occhi. Com’è possibile?
Eppure, i timori della stampa non sono l’unica risposta dell’estero alla nascente alleanza di Salvini e Di Maio. “Great! Great!”, twitta esaltato Nigel Farage, taggando addirittura l’account di Beppe Grillo. Insomma, forse siamo di fronte a un cambiamento istituzionale di cui ancora pochi intuiscono la portata. Eppure, sembra un po’ prematuro fare come Farage e danzare d’entusiasmo attorno al cadavere dell’Europa.