Facebook, nei primi tre mesi dell’anno in corso, ha individuato 1,9 milioni di contenuti legati all’Isis e ad Al Qaeda, circa il doppio rispetto a quelli del trimestre precedente.
Come ha spiegato dalla società in una nota, la maggior parte dei post sono stati rimossi dal social network, mentre altri sono stati contrassegnati con un avviso.
A seguito del caso Cambridge Analytica, la compagnia per la prima volta ha reso nota la propria definizione di terrorismo:
“Qualsiasi organizzazione non governativa che si impegna in atti di violenza premeditati contro persone o proprietà per intimidire una popolazione, un governo o un’organizzazione internazionale al fine di raggiungere un obiettivo politico, religioso o ideologico”, si legge in un post firmato da Monika Bickert, vicepresidente della gestione delle politiche globali, e Brian Fishman, a capo delle politiche sul contrasto al terrorismo.