Si è concluso il secondo giro di consultazioni a Palazzo Giustiniani. I colloqui sono iniziati alle 14:30, con l’incontro tra la presidente Casellati e il centrodestra che, a differenza di ieri, si è presentato unito. Alle 17:30, invece, era previsto il turno del M5S, presentatosi al Senato con un lieve ritardo, intorno alle 18.
Intanto, nel giorno dell’incontro tra Merkel e Macron, il premier uscente Gentiloni ha ribadito: “Serve una soluzione politica in tempi rapidi, l’Italia non può permettersi di restare fuori dal dibattito sul futuro dell’UE”. Sono ore febbrili per il governo nazionale.
19:26 – Di Maio: “Andremo avanti senza colpi di scena: non è pensabile un tavolo a 4”
Si aprono dopo più di un’ora le porte della Sala degli Specchi. Di Maio esce, scortato da Toninelli e Giulia Grillo. Il secondo giro di consultazioni al Senato si è concluso. Ed è proprio il candidato premier del M5S a tessere il primo bilancio.
“C’è stata sintonia piena con la Lega”, esordisce. Il riferimento è chiaramente mirato a sottolineare la rapidità con cui le forze politiche, uscite vincitrici dalle elezioni del 4 marzo, hanno reso operativo il Parlamento. Così, Luigi Di Maio risponde, immediatamente, all’appello di Salvini: “Ѐ chiaro che ci sia disponibilità a parlare di programmi”. Ma, ad un’istanza che coinvolge Forza Italia nella formazione di un esecutivo, i 5 stelle non potrebbero che rispondere negativamente. Su questa linea si muovono tutte le successive dichiarazioni del leader pentastellato. “Oltre certi limiti non possiamo andare”, prosegue. Ed è molto chiaro a quali limiti si stia riferendo. Torna, nuovamente, sul contratto di governo proposto alla Lega. Un contratto su cui i 5 stelle non avrebbero potuto impedire un indiretto coinvolgimento di FI e FdI. Purché fosse indiretto. Qualcuno legge un’apertura in queste dichiarazioni. Eppure, Di Maio continua:”Sedersi al tavolo con Berlusconi e Meloni è molto complicato”. E, qualche istante dopo, precisa: “Non possiamo digerire questo scenario”.
Il tema del sostegno indiretto, dunque, è abbastanza vivo. “Non siamo ostili al consenso di FI e FdI”, riprende Di Maio. Ma le dichiarazioni sono piuttosto ambivalenti. “Non è pensabile che 4 forze politiche contrattino ministri e segretari”, afferma il leader grillino. “Con moltà onesta”, conclude poco più tardi, “andremo avanti senza tavolo a 4”. Sembra, in sintesi, che Di Maio stia interpretando l’umore del M5S. “Noi siamo il Movimento 5 stelle, oltre certi limiti non possiamo andare”, dichiara solenne.
18:02 – La delegazione del M5S raggiunge Palazzo Giustiniani
Inizia con più di 30 minuti di ritardo l’incontro tra la delegazione grillina e la presidente del Senato. Il leader del M5S e i capigruppi Grillo e Toninelli sono a colloquio con la Casellati. Attesissima la dichiarazione di Di Maio che, dopo l’ennesima apertura di Salvini, potrebbe dar via al prossimo esecutivo.
17:40 – Incontro con i 5 stelle in ritardo
Il colloquio tra la presidente Casellati e la delegazione del M5S sta subendo un ‘lieve’ ritardo tra le parti.
15:25 – Salvini: “Confidiamo che il M5S accetti di sedersi al tavolo a parlare di programmi”
Si è concluso il colloquio tra la presidente Casellati e la delegazione del centrodestra. Nessun gioco di dita ‘punto per punto’ da parte di Berlusconi. E quindi (probabilmente) niente esplosioni di meme sui social. A parte qualche cenno d’assenso con il viso, l’ex Cavaliere si è mantenuto silente e (quasi) immobile alla sinistra di Salvini. “Speriamo che si riesca a superare la politica del no”, ha affermato il leader del Carroccio, fermo sulle posizioni della coalizione. E ci ha tenuto a rimarcare quanto detto precedentemente dai suoi alleati. “Abbiamo fiducia in un governo che rappresenti il voto degli italiani”, ha proseguito, aggiungendo: “Dopo tanti governi non rappresentativi”. E non è l’unico (più o meno) implicito riferimento ai Dem di Matteo Salvini che, poco dopo, ha sottolineato: “Riteniamo intollerabile un governo con chi ha perso”. Il leader leghista ha, dunque, risposto così all’ennesima apertura al Partito Democratico espressa, questa mattina, dal capogruppo pentastellato Toninelli. “Confidiamo che chi verrà dopo di noi sia disposto a sedersi al tavolo a parlare di programmi e non di veti”: è questo il messaggio di Salvini. Nessun cambio di rotta rispetto alla giornata di ieri. La coalizione non si divide. La parola, dunque, ai pentastellati.
14:31 – La delegazione del centrodestra raggiunge Palazzo Giustiniani
Salvini, Berlusconi e Meloni, con i rispettivi capigruppo sono arrivati a Palazzo Giustiniani. Inizia, dunque, ufficialmente la seconda ondata di consultazioni al Senato, con Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Le dichiarazioni di oggi, Toninelli: “Facciamo partire il governo” e Salvini: “Dalla Casellati provo a convincerli”
Danilo Toninelli, capogruppo M5s in Senato, si augura che si possa arrivare a un nuovo esecutivo il prima possibile. “Facciamo questo contratto, facciamo partire il governo. Con chi mi interessa poco”, dice l’esponente pentastellato che non si sbilancia sull’esito della formazione di un governo. Ma, sul mandato esplorativo alla Casellati è piuttosto critico. “Andrei a pestare i piedi al presidente Mattarella”, ammette e aggiunge: “Un governo M5s-centrodestra non può esistere per la presenza di Berlusconi”.
“Io ultimatum non ne pongo, vediamo se oggi dal presidente Casellati, insieme a tutti, riesco a convincere gli altri”. Così Matteo Salvini a Catania parlando delle consultazioni di centrodestra e M5S a margine di un incontro con i lavoratori della Auchan, “Adesso sono qui con questi lavoratori, la realtà, la vita reale è questa – dice il leader della Lega. Vediamo se riesco ad inventarmi qualcosa in più rispetto alla posizione più coerente che abbiano avuto per iniziare a partire”. “L’Italia non può aspettare – aggiunge Salvini -. Non c’è alcuna novità. Se tutti continuano a rimanere fermi sulle loro posizioni”.