Prima dell’udienza generale in piazza San Pietro, Papa Francesco ha ricevuto in forma privata il papà di Alfie Evans, il bambino di 23 mesi affetto da una malattia neurodegenerativa, per il quale è in corso una battaglia legale tra la famiglia e l’Alder Hey Hospital di Liverpool, in cui è ricoverato. “Il Papa ci ha chiesto: portatelo qui!”, ha riferito Thomas Evans, aggiungendo che suo figlio “non sta per morire ed è pronto per volare in Vaticano”.
Nel corso dell’udienza, durata venti minuti, Thomas Evans ha spiegato al Pontefice i dettagli del caso, chiedendogli di intervenire affinché il ventilatore che mantiene in vita Alfie non sia staccato.
Eutanasia, il caso di Alfie Evans
I coniugi Evans avevano avanzato la richiesta di trasferire Alfie presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma o in alternativa Monaco, per permettergli le cure appropriate. Richiesta che è stata respinta due giorni fa dalla Corte d’Appello di Londra la quale, rivenendo la natura rischiosa dell’operazione, ha ribadito la propria posizione: il miglior interesse per il piccolo è quello di morire, in modo tale da evitargli ulteriori sofferenze. Il caso potrebbe finire presso la Corte Suprema, sebbene siano basse le speranze che l’istanza della famiglia venga accolta.
Eutanasia, la posizione di Papa Francesco
Nel corso dell’udienza generale, Papa Francesco ha lanciato un appello sul caso Evans: “Attiro l’attenzione di nuovo su Vincent Lambert e sul piccolo Alfie Evans. Vorrei ribadire e fortemente confermare che l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale è Dio, e che il nostro dovere è fare del tutto per custodire la vita. Pensiamo in silenzio e preghiamo perché sia rispettata la vita di tutte le persone, specialmente di questi due fratelli nostri”.
Il Pontefice è intervenuto due volte sulla vicenda. La prima volta aveva twittato il 4 aprile: “È la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte”. Domenica scorsa, invece, al termine del Regina Coeli: “Affido alla vostra preghiera le persone, come Vincent Lambert, in Francia, il piccolo Alfie Evans, in Inghilterra, e altre in diversi Paesi, che vivono, a volte da lungo tempo, in stato di grave infermità, assistite medicalmente per i bisogni primari. Sono situazioni delicate, molto dolorose e complesse. Preghiamo perché ogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità e curato in modo adatto alla sua condizione, con l’apporto concorde dei familiari, dei medici e degli altri operatori sanitari, con grande rispetto per la vita”.
Una posizione netta, quella assunta dal Papa, che fa scricchiolare il silenzio della diocesi di Liverpool che nei giorni scorsi ha pubblicato una lettera spiegando di non ritenere opportuno il proprio intervento in merito al caso, visto che la famiglia Evans “non è cattolica”. Si è trattato di una fake news, dal momento che il padre Thomas è un cattolico.