Nonostante il pareggio maturato ieri sera a San Siro contro quella che, proprio prima dell’inizio del match, era la prima in classifica della serie A, cioè il Napoli, l’allenatore dell’Inter Luciano Spalleti ricompone il puzzle della stagione nerazzurra fino ad oggi, individuando innanzitutto i limiti qualitativi della rosa di cui dispone: “Cosa manca? La qualità. La qualità. La qualità”.
Parole forti quelle pronunciate dal tecnico di Certaldo subito dopo Inter-Napoli di ieri sera, dirette come frecce alla dirigenza Suning e al ds Ausilio. Se ai piani alti c’è la volontà di riportare l’Inter ai fasti di un tempo è necessario cambiare la rotta investendo sul mercato, comprando giocatori in grado di spostare gli equilibri attuali.
L’allenatore e la squadra
Antonio Candreva, esterno offensivo dell’Inter, interpreta a suo modo le parole del tecnico, definendole un tentativo di stimolo per il gruppo. Ma Spalletti replica così: “Antonio può dire quello che vuole, questo è il suo pensiero, il mio l’ho detto”.
Se è pur vero che la rosa nerazzurra non può essere paragonata nel complesso a quella della Juventus e del Napoli, è anche vero che queste parole, pronunciate dal tecnico dell’Inter nel momento più delicato della stagione, possono inevitabilmente creare una frattura fra l’allenatore e i giocatori che si sentono sminuiti qualitativamente. Un attacco quello di Spalletti che potrebbe, per lui, avere un effetto boomerang e ripercuotersi contro nel prosieguo della sua avventura all’Inter.