Impenna il fronte degli unionisti: l’indipendenza della Catalogna sarebbe più lontana oggi rispetto a tre mesi fa. Ad ottobre, gli indipendentisti sarebbero stati il 48% dei catalani: oggi, questo dato si attesterebbe attorno al 40%. Diventa maggioritario, invece, l’appoggio alla permanenza alla Spagna: quasi il 53% dei catalani avrebbe abbandonato il sogno dell’indipendenza. È quanto rilevato dal sondaggio Ceo reso noto oggi.
Catalogna (In)dipendente: i risultati del sondaggio
Fortissime le tensioni il giorno del referendum, ad ottobre. Nullo il trionfo del sì: il tribunale costituzionale ne conferma l’invalidità sedici giorni più tardi. Fallisce la proclamazione della neonata (o mai nata) Repubblica di Catalogna. La regione (perché è ancora una ragione spagnola) viene commissariata da Madrid. Sono trascorsi pochi mesi, ma lo scenario è già differente: secondo il sondaggio sarebbe quasi il 40% degli intervistati a ritenere che la Catalogna dovrebbe rimanere una comunità autonoma all’interno della Spagna. Quasi il 20% la vorrebbe uno Stato all’interno di una grande Spagna federale, mentre solo il 32% la vorrebbe indipendente.
Politicamente, il sondaggio registra anche un calo dei seggi che spetterebbero a Puidgemont (premier catalano ancora in esilio in Belgio), se si votasse oggi: da 34 a 31 seggi su 135. Sale invece il consenso attorno al primo partito unionista Ciutadanos.
I media spagnoli riferiscono di una perquisizione avvenuta almeno due volte nelle ultime settimane all’aereo privato, proveniente dal Regno Unito, dell’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola. Secondo la polizia spagnola poteva esservi nascosto Carles Puidgemont. Stesso motivo per cui sarebbe stata perquisita anche l’auto della figlia di Guardiola all’aeroporto di Barcellona El Prat. Guardiola si è sempre dichiarato un fervente sostenitore del sogno catalano.