Mezzo milioni di posti di lavoro in più. Lo annuncia l’INPS che precisa: “Sono soprattutto contratti a tempo determinato”. L’incidenza dei contratti stabili sul totale delle assunzioni continua a scendere (23% del 2017 contro il 42% del 2015). Incremento del 120% – invece – dei contratti di lavoro a chiamata. Sono questi i dati forniti dall’INPS e resi noti attraverso il sito ufficiale.
Aumentano solo i contratti instabili
Nel corso del 2017, il saldo tra flussi di assunzioni e flussi di cessazioni è stato positivo per 488mila posti di lavoro. Il dato è superiore a quello del 2016 (326mila), ma inferiore a quello del 2015 (613mila). Sempre meno, però, i contratti a tempo indeterminato: dato che era già stato sottolineato a dicembre dal rapporto congiunto tra ministero, INPS ed ISTAT. Complessivamente è stato rilevato un decremento di 117mila unità per i contratti a tempo indeterminato e un aumento di 537mila unità per i contratti a tempo determinato.
Contratti a chiamata e voucher
Per quanto riguarda l’improvvisa impennata dei contratti di lavoro a chiamata (dai 199mila del 2016 ai 438mila del 2017), Tito Boeri, presidente INPS, spiega: “La tendenza è legata all’abolizione dei voucher”.