Sono stati incastrati grazie ai loro cellulari i tre nigeriani fermati con l’accusa di concorso nell’omicidio volontario di Pamela Mastropietro, la diciottenne massacrata a Macerata. Le celle telefoniche avrebbero confermato la presenza dei tre nella zona dell’appartamento in cui la giovane è stata uccisa.
Dai tabulati e dalle verifiche degli investigatori, sono poi emerse ben 17 telefonate, tutte brevissime, effettuate proprio nelle ore del delitto.
Intanto ieri il procuratore aveva fatto sapere che “le indagini sono chiuse”.