Walter Virga e Vincenzo Corrado Rappa indagati per il reato di peculato. Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura, ha sequestro loro una serie di beni fino a raggiungere la cifra di un 1.027.987 euro.
A Virga sono stati sequestrati 71 mila tra conti correnti e polizze assicurative, nonché due immobili del valore complessivo stimato di circa 370 mila euro. A Rappa, oltre ad un dipinto di Lo Iacono, è stato sequestrato un appartamento di oltre 400 metri quadrati, vincolato fino a concorrenza di 1 milione di euro.
Virga in qualità di avvocato nominato dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, un tempo guidata da Silvana Saguto, e Rappa, ex amministratore della concessionaria Nuova Sport Car, in qualità di “beneficiario e istigatore del reato”. Insieme si sarebbero appropriati di un milione e 27 mila euro.
Virga avrebbe compensato indebitamente e senza l’autorizzazione del giudice delegato un debito da mezzo milione di euro di Rappa nei confronti della società. Si tratta di somme prelevate da Rappa e che sarebbero state mascherate come il compenso che gli spettava per il ruolo amministratore unico per tutto il 2013 e per i primi tre mesi del 2014 e, inoltre, poco più di 470 mila euro mila euro versati a Rappa, tramite modello F24, a titolo di ritenute fiscali (Irpef, addizionali comunali e regionali).
A Rappa viene contestata la sottrazione ai beni da sequestrare un dipinto di Francesco Lo Iacono dal titolo ‘Palermo e Monte Pellegrino’. Un olio su tela del valore di 94 mila euro acquistato nel 2013 dalla casa d’aste Sotheby’s e pagato tramite bonifico bancario dal conto corrente della società.
Dalle indagini è emerso che i due erano in stretto contatto e l’amministratore giudiziario avrebbe informato l’imprenditore su “alcuni accadimenti aziendali”.
Determinante la ricostruzione del prefetto Isabella Giannola, subentrata a Virga quando quest’ultimo fu travolto dallo scandalo e dalle indagini del Nucleo di polizia tributaria.