Dopo Daimler e Volkswagen, anche il gruppo tedesco Bmw è stato accusato di aver partecipato agli esperimenti condotti sulle scimmie per verificare la tossicità dei gas di scarico. Ma a differenza delle altre due case automobilistiche, l’ammissione non arriva: “Il Bmw Group non conduce studi su animali”, si legge in una nota ufficiale.
Si tratta di una nuova grana per il gruppo tedesco che ha già dovuto fronteggiare il caso “dieselgate”. Secondo quanto riportato dalla Bild, nel maggio 2015 dieci esemplari di scimmie giavanesi furono condotti in un laboratorio di Albuquerque, nel New Mexico, rinchiusi in una vetrina all’interno della quale veniva emesso gas di scarico (commisto ad aria) per 4 ore.
Le scimmie sono sopravvissute al test, ma non si conoscono eventuali reazioni avverse nel lungo periodo. Il dossier della Bild si aggiunge a quello pubblicato dal New York Times secondo il quale Bmw e Daimler avrebbero cofinanziato il progetto. Per il presidente della Bassa Sassonia, Stephan Weil, maggiore azionista del gruppo di Wolfsburg, si tratta di pratiche “assurde e ributtanti”.
“Le scimmie sono animali che hanno bisogno di muoversi molto, già tenerle ferme per 4 ore corrisponde a una tortura. Il gas di scarico ha poi messo a rischio la loro salute”, ha dichiarato il presidente dell’associazione tedesca contro gli esperimenti sugli animali, Klaus Kronaus.
Nel 2007 Bmw, Daimler e Vw avevano fondato insieme un’associazione europea della ricerca per ambiente e salute nel settore dei trasporti. Ed è questa fondazione ad aver promosso lo studio sulle scimmie nel 2013, stipulando un contratto con il “Lovelace Respiratory Research Institute“.