Sono diciotto le persone uccise al termine dell’attacco terroristico all’Hotel Intercontinental di Kabul, durato oltre 14 ore. Lo ha annunciato un portavoce del ministero dell’Interno nella capitale afghana. Il bilancio dell’operazione, ha precisato, è di tre assalitori uccisi e 126 persone tratte in salvo, fra cui 41 stranieri.
Tra le vittime quattordici stranieri e quattro afghani. I vigili del fuoco hanno spento l’incendio provocato da una esplosione nella prima fase dell’attacco.
Secondo le prime confuse testimonianze, uno degli assalitori si è fatto esplodere all’inizio dell’assalto, protrattosi per quasi un’intera notte. Quasi subito è divampato un incendio che ha avvolto i piani alti dell’edificio: le fiamme, secondo fonti ufficiali afghane, sono state appiccate in una cucina del quarto piano. Immediato l’intervento delle forze speciali, anche perché l’albergo era sotto stretta sorveglianza da quando, nel 2011, un attacco analogo provocò la morte di 20 persone, inclusi nove assalitori.
Le forze speciali accorse sul posto hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con gli assalitori. Le strade di accesso all’edificio, che si trova su una collina nella zona ovest della capitale afghana, sono state chiuse mentre fuori, nella notte, le ambulanze aspettavano il via libera per far entrare i soccorritori. Nell’hotel risultano essere ospitati i dipendenti della compagnia aerea Kam Air, in particolare ucraini, ungheresi, statunitensi, norvegesi e greci.
Fonti dell’intelligence dicono che nessun italiano risulta alloggiato nell’hotel e che non ci sono nostri connazionali direttamente o indirettamente coinvolti. L’albergo dall’attentato del 2011 è sotto sorveglianza speciale. All’Intercontinental si svolgono spesso incontri internazionali e sabato mattina c’era una conferenza sugli investimenti cinesi in Afghanistan.