Un trend tristemente in crescita in Italia e soprattutto in Sicilia. Di Aids e malattie sessualmente trasmettibili se ne è parlato oggi a Palermo all’Astoria Palace Hotel, in occasione del congresso nazionale diretto da Tullio Prestileo, dirigente medico di Malattie infettive dell’ospedale Civico di Palermo, e da Giuseppe Scaglione, dirigente medico di Ostetricia e Ginecologia sempre al Civico. Presenti anche il dirigente dell’unità operativa complessa Ostetricia e Ginecologia, Luigi Alio e la rappresentante dell’Istituto superiore di Sanità, Anna Maria Luzi. I lavori proseguiranno sabato 20 gennaio dalle 9 alle 12.
Aids, i numeri in Sicilia
Nel corso del 2017 all’ospedale Civico di Palermo, centro di riferimento regionale per la Sicilia per le malattie sessualmente trasmissibili, sono stati 65 i nuovi casi di Aids riscontrati. Un dato in incremento rispetto agli scorsi anni: nel 2016 erano stati 53, 42 nel 2015, 34 nel 2014, 20 nel 2013. E in ogni caso un dato come quello dell’anno appena concluso non ha precedenti almeno dal 2009.
L’identikit di chi contrae l’Aids abbraccia tre grandi categorie: nel 40% dei casi si tratta di omosessuali maschi fra i 20 ed i 35 anni; un’altra fascia altrettanto ampia riguarda donne eterosessuali migranti, in questo caso l’età si abbassa ai 18-25 anni. Il restante 20% dei contagi riguarda eterosessuali, uomini e donne in egual misura, che hanno un’età fra i 40 ed i 60 anni.
Aids, la parola all’esperto
[citation]Non si muore più di Aids – spiega Tullio Prestileo, dirigente medico di Malattie infettive dell’ospedale Civico di Palermo e fra degli organizzatori del congresso – perché le terapie sono efficacissime ma è evidente un abbassamento della guardia e una mancanza di consapevolezza dei fattori di rischio.[/citation]
Dati preoccupanti anche sulla sifilide. In questo caso le nuove diagnosi, nel 2017, sono state 44, contro le 31 del 2016, le 19 del 2015 e le 14 del 2014. In questo caso ad essere più colpiti sono i giovani uomini, l’età media è di 37 anni, e il rapporto maschi/femmine è di 8 a 1.
Foto di copertina: Tullio Prestileo e Giuseppe Scaglione