Alcol, fumo, droga e gioco d’azzardo come fumetti, caramelle o figurine. Il confronto tra le “dipendenze” di oggi e quelle di ieri, emerso dai dati del 2017 raccolti dall’Istituto Bambino Gesù di Roma per la Salute del Bambino e dell’Adolescente e pubblicata da Il Messaggero, appare impietoso.
Secondo l’indagine si inizia a bere alcolici già a 11 anni, a fumare sigarette intorno ai 15, e dalla stessa età, molti, fanno uso di cannabis. Sono ancora più giovani, alcuni perfino 7 anni, quelli che si accostano al gioco d’ azzardo. Nel dettaglio emerge come il 20,4% dei ragazzi fino a 24 anni consuma frequentemente alcolici, ma birra, vino e cocktail ad alta gradazione piacciono anche ai giovanissimi.
Tra gli 11 e i 15 anni i minori si avvicinano all’alcol provandolo in casa. Ma, secondo gli esperti, l’alcol prima dei 16 anni è molto dannoso: “Solo a partire da questa età l’organismo sarà in grado di metabolizzarlo in modo corretto”. Alta anche la percentuale dei giovani che si avvicinano alle “bionde”: “Il 16,2% dei ragazzi fino a 24 anni fuma; mentre il 19% dei giovani tra 15 e 34 anni ha fatto uso di cannabis negli ultimi dodici mesi. Questione anche di moda”.
Solo in Europa a utilizzarla sono 87,7 milioni, mentre sono 17 milioni i ragazzi di età compresa tra 15 e 34 anni che dichiarano di averne fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. Infine il gioco d’azzardo, con il 49% dei ragazzi tra 14 e 19 anni che ha giocato almeno una volta nel 2017.
Emerge poi come il 20% di quelli tra i 10 e i 17 anni frequenta le agenzie di scommesse e il 25% di quanti hanno tra 7 e 9 anni azzardando con lotterie e gratta e vinci. Questa tendenza, avvertono i medici del Bambino Gesù, può portare “disinteresse verso attività scolastiche e ricreative, frequenti assenze ingiustificate, disturbi del sonno e furti in casa”.