Il Cannavacciuolo Bistrot Torino, il ristorante dello chef Antonino Cannavacciuolo aperto l’estate scorsa dietro la Gran Madre, è finito nel mirino dei carabinieri del Nas. Sul menu del ristorante i militari non hanno trovato la corretta indicazione dei prodotti congelati.
Le denunce non riguardano lo chef stellato ma sono rivolte al direttore del bistrot, Giuseppe Savoia, e alla moglie di Cannavacciuolo, Cinzia Primatesta, responsabile della società che cura la catena di ristoranti dello chef.
La contestazione arriva perché che sul menu, accanto ai prodotti come pesce, carne e pasta, che i carabinieri hanno trovato nel congelatore, avrebbe dovuto esserci un’indicazione precisa sul fatto che fossero congelati mentre i carabinieri hanno trovato solo un’indicazione generica a fondo pagina sulla possibilità che alcuni prodotti fossero congelati.
Gli investigatori hanno precisato che non si tratta di materiale scadente o pericoloso, ma semplicemente dell’assenza dei registri su cui è obbligatorio tracciare la provenienza dei prodotti che entrano nel locale e che vengono usati in cucina
“Storie come questa fanno venire voglia di andarsene da un’altra parte”, commenta Cannavacciuolo in un’intervista a La Stampa. “Va bene che ci siano delle regole, ma applicarle in questo modo è assurdo. Si parla tanto delle difficoltà che gli imprenditori sopportano per lavorare in Italia, in qualsiasi settore. Ecco: storie come questa fanno venire voglia di andarsene da un’altra parte”.
“Prodotti come il pesce devono essere abbattuti per legge”, continua lo chef. “Procedimento che era correttamente indicato, ma soltanto al fondo della carta. Certo: abbiamo sbagliato, c’è poco da discutere. Ma non l’abbiamo certo fatto in malafede. D’ora in avanti un asterisco lo indicherà accanto ad ogni piatto. Fine della storia”.