Sono 7 i cosiddetti “furbetti del cartellino” smascherati dalla guardia di finanza di Cosenza all’interno degli uffici della Regione Calabria. I dipendenti infedeli sono indagati per truffa aggravata ai danni di ente pubblico. Secondo l’accusa, omettendo la timbratura o cedendo il proprio “badge” ad altri colleghi, riuscivano a risultare presenti sul posto di lavoro mentre in realtà si allontanavano illegittimamente per dedicarsi ad altro.
La guardia di finanza ha notificato 7 misure cautelari personali. In particolare, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria, attraverso attività di appostamento e controllo del personale dipendente della Regione Calabria impiegato nella sede di Cosenza, hanno accertato come si facesse attestare falsamente la presenza in servizio o ci si allontanasse dal posto di lavoro senza autorizzazione.
Attraverso l’uso di microtelecamere, opportunamente occultate, è stato rilevato il comportamento dei dipendenti infedeli che si concedevano soste prolungate al bar o a casa, oppure uscivano per fare acquisti. Per i sette dipendenti indagati il giudice per le indagini preliminari di Cosenza ha disposto l’applicazione della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia.