L’incubo terrorismo piomba nuovamente in Spagna. Un furgone si è lanciato sulla folla sulla Rambla de Canaletes a Barcellona, nel centro della città, causando almeno 14 morti e circa 100 feriti. Sul posto sono intervenute le squadre d’emergenza che hanno bloccato l’accesso alla zona. L’Isis ha rivendicato l’attacco.
“Ci sono due italiani tra le vittime dell’attacco terroristico a Barcellona”, ha affermato il capo dell’unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia. Altri tre connazionali sono rimasti feriti, ha reso noto il ministero degli Esteri alle autorità spagnole. Uno dei due italiani rimasti uccisi è Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano (Milano), che era nella città catalana con la famiglia. L’altro è Luca Russo che, secondo quanto apprende l’Ansa, era nella città catalana con la ragazza, rimasta ferita ma non in gravi condizioni.
Confermato il coinvolgimento di un cittadino belga e di tre tedeschi. Facebook, come avvenuto in passato, ha attivato il “safety check”. Nell’attentato sono rimasti feriti 26 francesi, 11 dei quali sono in gravi condizioni, riferisce il ministero degli Esteri francese in un comunicato ripreso dai media locali. Tra le vittime c’è anche un bambino di tre anni, la vittima più giovane. Un’altra bimba di sei anni sarebbe grave in ospedale. Sono rimasti coinvolti cittadini di 24 diverse nazionalità.
Inizialmente i media sostenevano che l’uomo alla guida del furgone fosse riuscito a fuggire a piedi asserragliandosi con alcuni ostaggi e altri complici in un ristorante turco vicino al mercato a La Boqueria, ma la polizia ha smentito questa dinamica. Si parlava anche di una sparatoria con le forze di polizia intervenute.
Secondo El Pais, l’uomo che ha affittato il furgone ha consegnato un permesso di soggiorno con il nome di Driss Oukabir (nella seconda foto), un ventenne di origine maghrebina in regola in Spagna. Successivamente è emerso che il vero autore dell’attacco sarebbe il fratello 17enne Moussa (nella foto in alto) che gli avrebbe rubato i documenti.
Moussa Oukabir due anni fa rispondeva così sui social network: alla domanda “Che cosa faresti nel tuo primo giorno come re/regina del mondo?” “Uccidere gli infedeli e lasciare in vita solo i musulmani che seguano la religione“. Sempre secondo El Independiente, alla domanda “Che cosa faresti a qualcuno che ti mente?”, il 17enne rispondeva invece: “Ucciderli di notte con una pistola. Uno scherzo”. Il luogo in cui non avrebbe mai voluto vivere? “Il Vaticano“.
Continua invece la caccia al 22enne Younes Abouyaaqoub, di Ripoli, e il 18enne Said Aallaa, di Ribes de Freser. Il 17enne Moussa Oukabir, dato tra i fuggitivi, sarebbe invece tra i terroristi uccisi dalla polizia a Cambrils. Il furgone bianco ha superato un semaforo rosso travolgendo poco dopo decine di persone all’altezza dell’incrocio con Carrer Bosucces, il viale commerciale del centro di Barcellona.
Il furgone si è quindi schiantato contro il secondo chiosco della strada. La polizia ha trovato nella zona centralissima di Vic, nel cuore di Barcellona, il secondo furgone, quello targato, 7083 JVD, che l’autore dell’attentato ed un suo sospetto complice avevano noleggiato per la fuga.
La polizia ha confermato di avere arrestato quattro soggetti legati all’attacco. In manette è finito anche un uomo rimasto ferito nell’esplosione ad Alcanar, identificato come Mohamed Houli, di 21 anni, marocchino. Gli altri tre sono Driss Oukabir, fratello di Moussa, un loro conoscente di Ripoli e il fratello del conducente della macchina dell’attentato a Cambrils, spagnolo di Melilla. Hanno età comprese tra i 21 e i 34 anni.
Secondo fonti dell’antiterrorismo spagnolo, dietro agli attacchi ci sarebbe una cellula composta da dodici persone. I Mossos, la polizia regionale catalana, stanno cercando elementi per collegare l’attacco di Barcellona con quello di Cambrils e con gli arresti effettuati tra ieri e oggi ad Alcanar e Ripoll, sempre in Catalogna.
“In contatto con tutte le autorità. Priorità: occuparsi dei feriti sulla Rambla e permettere il lavoro delle forze di sicurezza“, aveva scritto su Twitter il premier spagnolo, Mariano Rajoy subito dopo il brutale attacco di Barcellona. I sostenitori dell’Isis hanno celebrato l’attacco di Barcellona, come fecero dopo quello di Manchester, e lanciano nuove minacce alla Spagna. Lo riferisce il Site che cita l’agenzia di stampa del Califfato “Amaq”. Due settimane fa “i sostenitori dell’Isis avevano paventato la riconquista dell’al Andalus (il nome utilizzato dalla propaganda islamica per far riferimento alla Spagna, ndr) e un “attacco imminente”.
“Barcellona splendida e amica è sotto attacco. L’Italia è vicina alle autorità locali e spagnole. Pensieri rivolti alle persone colpite”. Lo scrive su Twitter il premier Paolo Gentiloni. L’unità di crisi intanto è al lavoro per verificare l’eventuale presenza di connazionali in stretto contatto con il Consolato d’Italia a Barcellona. Lo scrive la Farnesina in un tweet.
Il presidente Usa Donald Trump ha twittato: “Gli Stati Uniti condannano l’attacco terroristico a Barcellona, in Spagna, e faranno tutto ciò che è necessario per aiutare. Siate forti e tenaci, vi amiamo”. Ha parlato anche il segretario di Stato Rex Tillerson: “I terroristi di tutto il mondo devono sapere che l’America e i suoi alleati sono determinati a trovarli e portarli davanti alla giustizia”.
Julian Assange ha pubblicato un video su Twitter in cui si vedono cinque corpi a terra, immobili, sulla Rambla. Tra le persone a terra, anche un bambino. Il fondatore di Wikileaks commenta: “Attacco terroristico a Barcellona oggi. Risultato delle frontiere aperte e delle leggi lassiste sull’immigrazione. Mi sentite ‘Città santuario’? (Comuni impegnati nell’accoglienza dei migranti, ndr)”.
Barcelona terrorist attack today- Result of open borders & lax immigration laws. Are you listening #SantuaryCities? pic.twitter.com/DWioxgKNu7
— Julian Assange 🔹 (@Julien_Assange) 17 agosto 2017
Si tratta del primo attentato in Spagna dall’11 marzo 2004 quando 4 ordigni, piazzati da una cellula di Al Qaeda, esplosero contemporaneamente su altrettanti treni nella stazione madrilena di Atocha causando 192 morti ed oltre 1.800 feriti. Il tutto avvenne tre giorni prima delle elezioni politiche in cui vennero sconfitti i Popolari dell’attuale premier Mariano Rajoy perché ipotizzarono la pista del terrorismo basco dell’Eta subito smentita. Venne eletto il premier socialista José Luiz Rodriguez Zapatero.
Foto da Twitter.